martedì 20 gennaio 2009

Alfa Romeo 1900 Super Ti Pantera Polizia Stradale

Alfa Romeo 1900 Ti Super Pantera Polizia
 














La Storia:

La 1900 TI Super del 1952 rappresenta una vera svolta nella lotta al crimine, e l'inizio della collaborazione della casa milanese con la Polizia Stradale, che dura dagli anni '50 fino ai giorni nostri, infatti la 1900 Super Ti Pantera era stata costruita appositamente per le forze dell'ordine. Il termine "pantera" deriva dalla forma del muso della vettura e dalla livrea di colore nero in uso in quel periodo.

La Tecnica:

La 1900 Super Ti Pantera fu un notevole passo avanti nella lotta al crimine, con i suoi 100 CV, la velocità massima molto elevata, unite alla meccanica sempre in ottima efficienza e a piloti molto ben addestrati, poche auto dei malviventi riuscivano a sfuggirle.

La 1900 Pantera era allestita direttamente al Portello, e si differenziava dalle vetture di serie per alcuni allestimenti speciali atti a proteggere gli agenti da eventuali scontri a fuoco con i malviventi.


Senza ombra di dubbio la 1900 TI Super è la Pantera della Polizia Stradale meglio equipaggiata, una vera e propria vettura da inseguimento nella lotta al crimine, infatti era dotata di parabrezza blindato antiproiettile, tettuccio apribile in tela in corrispondenza dei sedili posteriori, che consentiva agli agenti di sporgersi e rispondere al fuoco, dietro lo schienale dei sedili anteriori erano montati due porta mitragliatori, inoltre le ruote anteriori erano protette da maglie d'acciaio che deviavano i proiettili impedendo la foratura dei pneumatici.



Inoltre era dotata di un radiotelefono per tenersi in contatto con la centrale, faro orientabile per le ispezioni notturne e sirena.

Il motore era quello di serie, la meccanica non subiva elaborazioni, eccetto l'irrigidimento delle sospensioni per ridurre il coricamento in curva e aumentare la stabilità.
Il segreto dei successi della 1900 Super TI Pantera era la meccanica tenuta sempre in efficienza con frequenti manutenzioni, e il meticoloso addestramento dei piloti.

Le motorizzazioni e la potenza delle pantere sono cambiate con il passare del tempo, la prima 1900 pantera aveva una cilindrata 1.884 cc e potenza 90 cv a 5.200 giri min, successivamente vengono allestite le versioni da 100 CV SAE, poi con la cilindrata portata a 1975 CC si arriva a raggiungere i 115 CV SAE con l'ultima serie.


Caratteristiche Tecniche:

(1900 Ti Super del 1957)
  • Motore: 4 cilindri bialbero, cilindrata 1975 cc, potenza max 115 CV SAE a 5.500 giri/min, rapporto di compressione: 8:1
  • Alimentazione: due carburatori doppio corpo Solex 40 P11
  • Trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, frizione monodisco a secco, cambio a 4 marce + RM,
  • Corpo vettura: berlina 5/6 posti, scocca autoportante in acciaio, sospensioni ant. a ruote indipendenti, post. a ponte rigido sospensioni con molloni elicoidali e ammortizzatori.
  • Freni: a tamburi in alluminio sulle 4 ruote
  • Dimensioni: passo 2,63 m, lunghezza 4,40 m, larghezza 1,60 m, peso a vuoto 1140 kg
  • Pneumatici 165 x 400
  • Prestazioni: velocità max 100 km/h.
  • Consumo medio: 12,5 l/100 km
Per le foto e altre curiosità visita il sito ufficiale della Polizia di Stato

lunedì 19 gennaio 2009

L' Autarchia e L' Energia Alternativa, Auto Elettrica e a Gassogeno

L'autarchia degli anni '40 impose severe restrizioni al consumo di carburante nell'autotrazione un in tutta Europa, rendendo necessaria la ricerca di fonti energia alternative alla benzina e al gasolio.

Molte case automobilistiche dell'epoca diedero il via alla costruzione di autoveicoli e motoveicoli funzionanti ad energia elettrica oppure a gassogeno, molti inventori e officine meccaniche si adoperarono a trasformare veicoli alimentati a benzina in modo che potessero funzionare con carburanti alternativi.

La Ditta Tedesca Vomag Crede realizzò nel 1941 un autocarro a gassogeno di legna, questi si presentava come un normale autocarro di serie solamente che anziché essere alimentato a gasolio, aveva sistemata dietro la cabina il generatore di gassogeno e la riserva di legna da bruciare in apposita caldaia per produrre il gas che alimenta il motore.

Il motore del Vomag Crede era un 8000 cc da 100 CV di potenza, in grado di percorrere 100 km consumando circa 100 kg di legna, e di superare pendenze del 22%

L'autarchia oltre che la Germania aveva colpito anche l'Italia.
Anche in Italia si pensò a sviluppare veicoli ad energia alternativa sia per il trasporto di merci che di persone, la Maserati ad esempio realizzò un motocarro elettrico spinto da un motore da 4 CV, in grado di trasportare ben 10 quintali e di raggiungere la velocità di 25 km/h.

L' elettrocarro Maserati era un mezzo innovativo robusto e privo di difetti, era molto indicato per trasporti leggeri su brevi distanze, soprattutto in città.

Anche in Francia vennero realizzate numerose auto elettriche, tra le quali va ricordata la Cyclecar, una vettura in grado di trasportare 2 persone realizzata su un telaio leggerissimo, pesava appena 35 kg, ed era in grado di raggiungere i 70 km/h

mercoledì 14 gennaio 2009

Lancia Aprilia a Gassogeno (1941)

Nel 1941 una Lancia Aprilia con alimentazione a gassogeno ha stabilito un record di percorrenza, 500 km com 40 kg di carbone alla velocità media di 100 km/h.

Il gassogeno è un'impianto in grado di generare un gas a basso potere calorifico (gas povero) dalla combustione di carbone, legna secca o altri combustibili solidi economici, questo gas è in grado di sostituire la benzina per l'alimentazione del motore, ha un rendimento inferiore ma costa meno.

Gli impianti a gassogeno venivano impiegati durante la seconda guerra mondiale per alimentare i motori a scoppio di autocarri e autovetture durante l'autarchia. Il generatore a gassogeno veniva solitamente applicato sulla parte esterna dei veicoli.

La Lancia Aprilia del 1941 alimentata a gassogeno ha percorso sull'autostrada Milano - Torino 500 km in 5 ore e 13 minuti alla velocità media di quasi 100 km/h. La Lancia Aprilia aveva un contenitore per il carbone da 40 kg che le garantiva un'autonomia di 240 km.

Interessante notare come già negli anni '40 si studiava la possibilità di alimentare gli autoveicoli con combustibili alternativi. Gli impianti a gassogeno non hanno avuto successo, ma forse in periodi come il nostro, in cui si punta alle fonti di energia rinnovabile alternativa al petrolio, il gassogeno potrebbe tornare utile.

Fiat 1100 Elettrica (1941)

La Fiat 1100 elettrica è stata Progettata dal Conte Mazzotti e realizzata nel 1941 dalla Carrozzeria Touring.

Siamo nell'Italia del 1941, periodo di Autarchia, le industrie meccaniche e automobilistiche sono impegnate a realizzare materiali bellici, ma nonostante tutto rimane tempo per pensare anche a progetti automobilistici, infatti la Carrozzeria Touring realizza su progetto del conte Franco Mazzotti un prototipo di Fiat 1100 elettrica.

La vettura è realizzata sull'autotelaio Fiat 1100, comoda e leggera, ha un motore elettrico che sviluppa 4,5 CV che viene alimentato da una batteria Tudor al piombo da 15 kilowattora. La 1100 elettrica raggiunge la velocità massima di 5o km/h con un autonomia di 100 km, un buon risultato se consideriamo che è una auto elettrica degli anni '40.

Per ricaricare le batterie della Fiat 1100 elettrica bastano 5 ore, infatti nel bagagliaio è sistemato il gruppo per la ricarica, basta collegare la spina apposita in una qualsiasi presa di corrente trifase e il gioco è fatto, dopo 5 ore si può ripartire.

martedì 13 gennaio 2009

Mercedes 260 D, La Prima Auto Diesel

Vi siete mai chiesti quale è stata la prima autovettura equipaggiata con un motore a gasolio?
Il primato spetta alla Mercedes che con la 260 D del 1935 lancia la prima autovettura al mondo con un motore diesel di serie.
Non immagino nemmeno quanto possa essere stato rumoroso e quali vibrazioni trasmetteva alla carrozzeria e a i suoi passeggeri, ma venne costruita dal 1935 al 1940 in 1967 esemplari.

Carrozzeria berlina a 4 o 6 luci, con il tetto apribile in tela, la Mercedes 260 D aveva un motore 4 cilindri in linea a iniezione indiretta da 45 CV a 3000 giri/min, raggiungeva la velocità max di 96 km/h, peso a vuoto di 1600 kg, cambio a 4 marce + RM.

Alfa Romeo 1900 Prima Serie (1950 - 1954)

Alfa Romeo 1900 Berlina
















Alfa Romeo 1900 Berlina


La Storia:

Presentata al Salone di Parigi del 1950, la 1900 può essere considerata la prima Alfa Romeo moderna del dopoguerra, la prima ad essere stata realizzata interamente in una catena di montaggio, è il modello che ha risollevato la casa milanese dalle distruzioni della guerra, la 1900 è il modello con cui l'Alfa Romeo ha iniziato la produzione in serie di automobili.

L'Italia degli anni '50 stava vivendo l'inizio della motorizzazione di massa, e la 1900 con una cilindrata ridotta rispetto ai modelli precedenti consentì di raggiungere una fascia di clientela molto più ampia.

Il progetto risale al 1948 ed è stato gestito da Orazio Satta Puliga, dall'assistente Giuseppe Busso per la parte meccanica, da Ivo Colucci per la carrozzeria.

L'Alfa 1900 è stata realizzata interamente al Portello sia per la parte meccanica che per la carrozzeria, da notare che in passato la casa milanese produceva solo gli autotelai mentre le carrozzerie venivano realizzate da ditte esterne come Pininfarina, Castagna, Touring,...

La sua carriera nelle competizioni sportive è notevole, infatti è stata definita come la berlina di famiglia che vinceva le corse.


La Tecnica:


La 1900 è una auto rivoluzionaria sia per quanto riguarda la carrozzeria a scocca portante che per le soluzioni meccaniche innovative, infatti il motore della 1900 è una novità, progettato da Satta Puliga, è un inedito 4 cilindri bialbero in lega leggera di derivazione aeronautica in grado di sviluppare ben 80 CV a 4.800 giri/min aumentati poi a 90 a 5.200 giri/min.

Il motore bialbero a 4 cilindri della 1900 è il primo di una fortunata serie di motori all'avanguardia che senza modifiche importanti ha equipaggiato le automobili Alfa Romeo fino agli anni 90.

Anche la carrozzeria è di nuova concezione, infatti adotta il sistema a scocca portante senza telai ausiliari, ne deriva un notevole alleggerimento ed un aumento delle prestazioni della vettura. L'avantreno è a ruote indipendenti, il retrotreno ad assale rigido, sospensioni con molloni elicoidali e ammortizzatori.

L'impianto frenante è a 4 tamburi in alluminio, vengono adottati per la prima volta i pneumatici radiali, la tenuta di strada è eccezionale.
Subito dopo la presentazione della 1900 berlina normale, viene presentato il modello 1900 Ti (turismo internazionale) modello identico al precedente ma modificato nelle prestazioni infatti con opportuni aggiornamenti al motore la potenza sale a 100 CV a 5.500 giri/min.



Caratteristiche Tecniche:
  • Motore: 4 cilindri bialbero, cilindrata 1884 cc, potenza max 80 CV a 4.800 giri/min, rapporto di compressione: 7,5:1,
  • Trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, frizione monodisco a secco, cambio a 4 marce + RM,
  • Corpo vettura: scocca autoportante in acciaio, sospensioni ant. a ruote indipendenti, post. a ponte rigido sospensioni con molloni elicoidali e ammortizzatori.
  • Freni: a tamburi in alluminio sulle 4 ruote
  • Dimensioni: passo 2,63 m, lunghezza 4,40 m, larghezza 1,60 m, peso a vuoto 1100 kg
  • Pneumatici 165 x 400
  • Prestazioni: velocità max 150 km/h.
Valutazione attuale: 18.000 euro (Ruoteclassiche Novembre 2013)

Curiosità:

Il successo della 1900 fu immediato, era la vettura preferita di giovani imprenditori e professionisti, molti i successi in campo sportivo, anche a livello internazionale, molte le versioni speciali realizzate dai vari carrozzieri come Touring o Zagato.
Da ricordare anche la 1900 in versione Pantera della Polizia Stradale, con il parabrezza antiproiettile, il tetto apribile sui posti posteriori , radiotelefono e ruote anteriori protette da un sistema antiproiettile.

lunedì 12 gennaio 2009

Alfa Romeo 8C 2300 (1931 - 1934)




La Storia:


E' un'evoluzione della precedente 6C di cui mantiene gli schemi costruttivi, la 8C è una vettura di grandissimo prestigio, realizzata apposta per mantenere la supremazia del marchio Alfa Romeo nelle competizioni sportive e consolidarne la posizione dominante nella costruzione di automobili lussuose, potenti e sportive.



La Tecnica:

La vera novità introdotta dalla 8C è il motore a 8 cilindri progettato da Vittorio Jano, il nuovo propulsore deriva da quello della 6C, ha una cilindrata di 2336 cc biblocco con basamento, testata e cilindri in lega leggera, canne in acciaio, compressore sul lato destro, distribuzione a doppio albero.

Questo motore viene montato sia sulle 8C spider, che sulle 8C Torpedo, ma anche sulle monoposto da competizione denominate 8C Monza.
La casa costruttrice in genere produce solo il motore e gli autotelai, mentre la carrozzeria viene realizzata dai più prestigiosi carrozzieri dell'epoca, come Pininfarina, Touring, Castagna, gli autotelai della 8C hanno passi diversi a seconda del loro successivo impiego, solitamente il passo corto è destinato alle vetture da competizione, mentre il passo lungo a vetture stradali.




Caratteristiche Tecniche:

-Motore: 8 cilindri in linea bi blocco con teste in lega leggera, cilindrata 2336 cc
-Potenza: 142 CV a 5000 giri/min la prima serie, poi aumentata a 165 Cv a 5400 giri/min
-Alimentazione: compressore volumetrico a due lobi e carburatore monocorpo Memini
-Trasmissione: frizione a secco a dischi multipli, cambio a 4 marce + retromarcia
-Corpo vettura: autotelaio con sospensioni ad assale rigido, balestre longitudinali semiellittiche, ammortizzatori a frizione, la carrozzeria varia seconda dell'allestitore.
-Freni: a tamburo con comando meccanico
-Passo: corto 2,75 m lungo 3,10 m -Peso a vuoto: passo corto 1000 kg passo lungo 1200 kg
-Prestazioni: velocità max : passo corto 170 km/h , passo lungo 165 km/h, 8C Monza 210/225 km/h
-Serbatoio: 100 litri + 12 nella vaschetta anteriore.
-Autotelaio: realizzato da Alfa Romeo Milano


Prezzo dell' autotelaio nel 1931: passo corto 91.000 lire , passo lungo 98.000 lire
Valore attuale: 1.100.000 euro


Curiosità:


La 8C 2300 è una vettura d'epoca molto famosa nelle competizioni sportive, il suo debutto avviene alla Mille Miglia del 1931, alla guida di una delle 2 monoposto c'è Tazio Nuvolari che chiude la gara al nono posto. Subito dopo alla Targa Florio, la 8C 2300 conquista i primi due posti con il grande Nuvolari e Borzacchini.


Nel 1932 Tazio Nuvolari vince il Gran Premio di Monaco sempre alla guida di una 8c 2300.






domenica 11 gennaio 2009

Iscrizione Asi Auto Moto Storiche, Automotoclub Storico Italiano.

Per iscrivere la propria auto o moto d'epoca all' Automotoclub Storico Italiano bisogna prima iscriversi ad un Club Federato ASI, per trovare uno dei tanti club ASI sparsi in tutta Italia basta consultarne l'elenco presente sul sito http://www.asifed.it/, oppure rivolgersi direttamente all'ASI.

L'iscrizione ad un Club ASI costa circa 40 euro all'anno, ma può variare da un club all'altro, la tessera di iscrizione all'ASI costa 41,32 euro all'anno.
Una volta effettuata l'iscrizione, l'ASI è in grado di rilasciare tutta una serie di certificati relativi alla propria auto storica, come l'attestato di storicità (certificato di iscrizione), il certificato d'identità, la carta di identità FIVA, il certificato sostitutivo delle caratteristiche tecniche.

  1. Certificato d'iscrizione: va richesto tramite un club ASI federato, serve ad ottenere bollo e assicurazione agevolati, può essere rilasciato dall'ASI a tutte le vetture che hanno oltre 20 anni di età con carrozzeria, telaio, motore originali o con modifiche riparazioni, sostituzioni effettuate nel rispetto dell'originalità, e stato degli interni in condizioni decorose.
  2. Certificato d'identità: va richiesto tramite un club ASI federato, serve per ottenere la carta d'identità FIVA e per partecipare alle manifestazioni d'epoca ufficiali previste dal calendario ASI, bisogna sottoporre la vettura ad un esame statico della vettura presso un'apposita commissione.
  3. Carta D'Identità FIVA: Può essere richiesta all' ASI solo per i veicoli immatricolati in Italia, permette la partecipazione alle manifestazioni di auto storiche previste dal calendario FIVA.
  4. Certificato sostitutivo delle caratteristiche tecniche: Serve per immatricolare per la prima volta in Italia veicoli storici esteri o per reimmatricolare vetture italiane radiate dal PRA, viene rilasciato dall'ASI a veicoli con età superiore a 20 anni, attesta la data di costruzione, le caratteristiche tecniche del veicolo.

sabato 10 gennaio 2009

Alfa Romeo 2600 Sprint

Alfa Romeo 2600 Sprint
















Alfa Romeo 2600 Sprint


La Storia:

Presentata nel 1962 la 2600 Sprint sostituisce la 2000 Sprint del 1959 di cui ne è l'evoluzione, è una vettura elegante, sportiva, dalle elevate prestazioni.
Le nuove esigenze di mercato e i modelli della concorrenza, come la Fiat 2300 S Coupè del 1961, avevano reso insufficienti le prestazioni della 2000 Sprint con il suo 4 cilindri bialbero da 115 Cv.

I vertici dell'Alfa Romeo decidono di realizzare una nuova versione, per una clientela che richiede una vettura veloce, elegante, sportiva, con prestazioni in linea alla concorrenza.
Nasce così la 2600 Sprint con motore da 6 cilindri in linea e 145 Cv DIN.

La 2600 Sprint era dedicata ad una clientela medio - alta, alla classe dirigente dell'Italia del boom economico che desiderava distinguersi.


La Tecnica:

Stilisticamente la 2600 Sprint è molto simile alla 2000 Sprint, a parte la presa d'aria sul cofano e le feritoie sotto al paraurti, una linea da cui prenderà ispirazione la Giulia Sprint GT del 1964, la vera novità è il motore, un possente bialbero da 2.584 cc con 6 cilindri in linea, tre carburatori a doppio corpo e 145 Cv DIN di potenza, capaci di spingere la vettura fino a 200 km/h.

La 2600 Sprint è una vettura dalla linea moderna, curata nei particolari, una vera supercar degli anni '60, disegnata da Giorgetto Giugiaro per conto della Carrozzeria Bertone, abitacolo ben rifinito con interni in pelle, plancia in mogano, volante sportivo a tre razze in bachelite, strumentazione Veglia completa di tutto, chi provava la 2600 Sprint ne rimaneva affascinato dall'eleganza, l'imponenza e dalle prestazioni.

Un'altra novità introdotta che era un vero punto di forza nei confronti della concorrenza è il cambio a 5 marce.


Caratteristiche Tecniche:
  • Motore: cilindrata 2584 cc, alesaggio x corsa = 83 x 79,6 mm, rapporto di compressione 9:1, potenza max 145 CV DIN a 5900 giri/min
  • Alimentazione: 3 carburatori orizzontali doppio corpo Solex 44 PH H e pompa della benzina elettrica
  • Corpo Vettura: coupè 4 posti 2 porte, carrozzeria a scocca portante in acciaio
  • Trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, cambio a 5 rapporti tutti sincronizzati, con frizione monodisco a secco con comando idraulico, rapporto al ponte 9/43
  • Sospensioni: anteriori a ruote indipendenti, posteriori a ponte rigido
  • Freni: idraulici a disco sulle ruote anteriori, a tamburo sulle ruote posteriori (dal 1964 a disco sulle 4 ruote) servofreno a depressione
  • Dimensioni: lunghezza 4.58 m, larghezza 1.706 m, altezza 1,33 m, peso a vuoto 1280 kg
  • Prestazioni: velocità max 200 km/h
  • consumo: 16 litri/100 km
Prezzo di listino 3.100.000
Valutazione Attuale: 16.000 euro (ruoteclassiche novembre 2013)

Curiosità:

La 2600 Sprint è una vettura molto potente e veloce, venne utilizzata dalla Polizia Stradale come Pantera negli inseguimenti contro i banditi alla quale difficilmente riuscivano a fuggire, famoso il suo utilizzo nel film "Banditi a Milano".

domenica 4 gennaio 2009

Fiat 1400 Prima Serie (1950 - 1954)













Fiat 1400 Prima Serie


La Storia:

Presentata al Salone di Ginevra del 1950, la Fiat 1400 è la prima autovettura Fiat a scocca portante, realizzata nell'immediato dopoguerra, ha uno stile molto americaneggiante, ispirato alla Kaiser Special, una vettura americana del periodo, infatti le due vetture erano molto simili.

In quel periodo la Fiat come tante case automobilistiche si ispiravano ai modelli americani in quanto "americano" era sinonimo di bello, moderno.



La Tecnica:


La 1400 è la prima Fiat moderna, con parafanghi integrati nella carrozzeria e con scocca portante senza telai ausiliari, viene introdotto l'impianto di riscaldamento di serie, parabrezza curvo in un unico pezzo e sospensioni con molloni elicoidali.
La 1400 può essere definita come la Prima Fiat moderna, ha un abitacolo comodo e spazioso, offre una buona sicurezza alla guida, consumi e prestazioni più che buoni.

La prima serie della Fiat 1400 è ancora piuttosto spartana, pochi gli elementi cromati, paraurti saldati alla carrozzeria, ha ancora le frecce a bacchetta, i lampeggiatori di direzione verranno introdotti dal 1952, cambio a 4 marce con comando al volante.
Viene prodotta dal 1950 al 1954 in 74.391 esemplari, verrà sostituita dalla Fiat 1400 A

La Fiat 1400 viene prodotta anche in versione Cabriolet (1950 - 1952) prodotta dal reparto carrozzerie speciali, e in Versione Diesel (1953 - 1954).


Caratteristiche Tecniche:




  • Motore: 4 cilindri in linea ad aste e bilancieri 1395 cc, potenza max 44 CV SAE a 4400 giri/min, alesaggio x corsa = 82 x 66 mm, rapporto di compressione 6,7 : 1,3

  • alimentazione: un carburatore invertito Weber 32 DR6 - SP oppure Solex 32 BI

  • Impianto elettrico 12 volt

  • Trasmissione: motore anteriore, trazione posteriore, cambio a 4 marce comando al volante, frizione monodisco a secco

  • Corpo vettura: berlina 6 posti 4 porte, carrozzeria portante, avantreno con sospensione a trapezi, retrotreno a ponte rigido con semi balestre e ammortizzatori idraulici e molloni elicoidali.

  • Freni idraulici a tamburo sulle 4 ruote, azionamento a pedale

  • Dimensioni: lunghezza 4,30 m, larghezza 1,65 m, altezza 1,50 m, peso a vuoto 1130 kg

  • Pneumatici: 5.90 x 14

  • Prestazioni: velocità max 120 km/h

  • Consumo: medio 10,5 litri/100 km



Caratteristiche Tecniche Fiat 1400 Diesel





Stesse della 1400 tranne:




  • motore: ciclo diesel cilindrata 1901 cc alesaggio x corsa 82 x 90 mm, potenza max 40 cv a 3200 giri, rapporto di compressione 20:1

  • alimentazione: iniezione del gasolio Spica ad alta pressione

  • impianto elettrico a 24 volt

  • Pneumatici: 6,40 x 14

  • Dimensioni: altezza 1,59 m, peso a vuoto 1240 kg

  • Prestazioni: velocità max 100 km/h

  • Consumi: 6 l/100 km


Curiosità:

La Fiat 1400 vinse nel 1952 la Coppa Europa con il miglior punteggio nella velocità massima, confort, sospensioni, frenata, accelerazione e consumi, risultò la migliore tra tutte le altre vetture europee.













sabato 3 gennaio 2009

Alfa Romeo Giulia GT Story 1963 - 1976







Giulia Sprint GT 1963


La Giulia GT ha avuto l'importante compito di sostituire la Giulietta Sprint e mantenerne l'immagine di automobile sportiva dalle elevate prestazioni e dalla grande affidabilità.
Con l'arrivo della motorizzazione di massa il mercato richiedeva automobili accessibili al maggior numero di persone, la nuova Gran Turismo Alfa Romeo doveva avere tutte queste caratteristiche, inoltre doveva garantire l'abitabilità a 4 persone.

Il compito di disegnare la Giulia GT fu affidato a Bertone, e con la collaborazione di Giugiaro viene disegnata e realizzata la nuova Giulia Sprint GT 1600, una vettura che ha cavalcato due decenni della storia dell'automobile italiana che non aveva rivali tra nessuna delle sue concorrenti in fatto di prestazioni e affidabilità, era addirittura migliore di vetture di maggiore cilindrata.

La Giulia Sprint GT viene presentata alla stampa il 9 settembre del 1963, la meccanica è quella della Giulia berlina, la linea prende l'ispirazione dalla 2000 Sprint del 1960, il risultato è un successo, la nuova Giulia Sprint GT piace così tanto al pubblico che fa invecchiare rapidamente tutte le altre concorrenti.

Se la Giulietta Sprint è stata la vettura che ha segnato il passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale, la Giulia Sprint GT assieme alla Giulia Berlina segnano il passaggio della produzione Alfa Romeo dallo storico stabilimento del Portello, al moderno complesso industriale di Arese, più adatto a sopportare l'enorme richiesta di autovetture dell'Italia che si trova in pieno boom economico.

La produzione della Giulia Sprint GT va dal 1963 al 1966, infatti nel 1966 esce di produzione e viene sostituita dalla Giulia Sprint GT Veloce, presentata al salone di Ginevra del 1966, vettura con carrozzeria identica alla precedente, ma con alcune lievi modifiche, il motore sviluppa 3CV in più, con l'adozione di nuovi carburatori, cambia la mascherina anteriore, i paraurti, vengono applicati gli stemmi con il quadrifoglio sui montanti posteriori e la scritta "veloce" sul baule.

All'interno cambia il volante la plancia viene rivestita in finto legno i sedili sono più avvolgenti, il pavimento viene rivestito in moquette.

Nell'autunno del 1966 viene presentata la Giulia 1300 Junior GT sostituiva la 1300 Sprint ovvero l'ultima versione della Giulietta Sprint, destinata ai giovani è stata la Giulia GT di più vasta diffusione.
Infatti con il suo motore da 1,3 litri e il prezzo ridotto viene realizzata apposta per una clientela più giovane ma anche per tutti coloro che volevano possedere una Gran Turismo del biscione ma che non potevano permettersi una cilindrata da 1,6 litri.

La Giulia 1300 Junior GT è una versione semplificata ma non per questo più povera, la linea era la stessa della 1600, le semplificazioni riguardavano per lo più gli interni, ma rimaneva sempre una Gran Turismo a tutti gli effetti, infatti rimase in produzione seppur con lievi modifiche per oltre 10 anni.

Nel 1967 arriva la 1750 GT Veloce, eredita il motore della 1750 Berlina, la linea della carrozzeria è sempre la stessa della Giulia Sprint GT con alcune modifiche, il frontale viene ridisegnato con doppi fari, le coppe delle ruote sono identiche a quelle della berlina 1750, mentre gli interni vengono completamente rinnovati, con volante in legno, nuova console centrale, sedili anatomici di disegno sportivo.

Nel Giugno del 1971 assieme alla berlina viene presentata la 2000 GT Veloce, che deriva strettamente dalla 1750 GT Veloce, monta il differenziale autobloccante per tenere a bada l'elevata potenza del motore, è la vettura di punta della casa del biscione, sia in fatto di prestazioni che di comportamento su strada, non ha rivali tra le concorrenti europee della sua classe, vende molto anche negli USA, per questo mercato viene equipaggiata con l'iniezione indiretta Spica in luogo dei carburatori.

E' l'ultimo modello della serie Giulia GT che esce di scena nel 1976 e verrà sostituita dall'Alfetta GT.

Dal 1970 su tutti i modelli della gamma viene effettuato un processo di razionalizzazione della produzione ovvero viene introdotto il modello unificato, lo scopo era quello di produrre tutti i modelli della Giulia GT con uno stampo unico per una questione puramente economica.

Scompare il caratteristico scalino dal frontale, e se prima ogni versione della Giulia GT aveva le sue caratteristiche identificative, con il modello unificato sia la Junior che tutte le altre versioni della GT avevano carrozzeria e frontale in comune, inoltre dal 1972 la Junior GT poteva essere ordinata a richiesta con motore 1600.

Dal 1964 al 1966 viene prodotta la Giulia GTC, una versione cabriolet disegnata sempre da Bertone ma realizzata dalla carrozzeria Touring, una vettura accolta freddamente dal pubblico italiano aveva preferito le Giulietta Spider e le Duetto.
Prodotta in poco più di 1000 esemplari esce di produzione appena due anni dopo.

Parallelamente all'evoluzione della Giulia Sprint GT viene sviluppata la Giulia GTA, altro non è che una versione alleggerita (Gran Turismo Alleggerita) per partecipare alle competizioni sportive. L'evoluzione della Giulia GTA si sviluppa verso l'alto con la 1750 GTAm e successivamente con la 2000 GTAm, esemplari che hanno duellato nelle competizioni sportivi con notevole successo fino alla fine degli anni '70.

Queste sono in sintesi le tappe evolutive della GT

Giulia Sprint GT 1963

Giulia Sprint GT Veloce 1965

Giulia 1300 Junior GT 1966

1750 GT Veloce 1967

2000 GT Veloce 1971

Ulteriori Versioni:

Giulia GTC Cabrio 1964 - 1966

Giulia GTA 1966 - 1975

Mercedes Classic Center, L'Officina Auto Epoca Mercedes

La Mercedes-Benz dispone di un centro appositamente realizzato per le sue auto storiche, creato appositamente per curare il patrimonio storico Mercedes.
Il Mercedes Classic Center è a disposizione anche dei privati per riparazione, restauro, consulenze e ricambi per tutte le auto d'epoca Mercedes nel rispetto dell'originalità con elevata qualità nelle riparazioni ma purtroppo dai costi molto elevati.

La Mercedes Benz come tutte le case automobilistiche tedesche tiene molto alla propria storia e alla cura delle proprie auto d'epoca, e così nel 1993 ha realizzato a Stoccarda il Mercedes Classic Center, un centro di manutenzione a cui ogni possessore di una auto d'epoca Mercedes di ogni parte del mondo può rivolgersi.

Il Classic Center dispone di un archivio e in base al numero di telaio della propria vettura si può risalire a com'era ciascun esemplare di auto appena uscita dalla fabbrica ed eseguire un restauro veramente a regola d'arte.
L'azienda dispone di ricambi originali o riprodotti da aziende di fiducia, è in grado di effettuare qualsiasi tipo di riparazione, ripristino, sia di meccanica di carrozzeria o degli interni di qualunque auto d'epoca Mercedes, nel rispetto più totale dell'originalità, infatti Il Mercedes Classic Center si rifiuta di effettuare qualsiasi lavoro su autovetture che non rispetti l'originalità.

Oltre che effettuare riparazioni, presso il Mercedes Classic Center è possibile acquistare ricambi per la propria Mercedes D'Epoca, ma anche vecchi depliant, materiale cartaceo, modellini e accessori d'epoca.

Il Mecedes Classic Center è nato per l'assistenza alla collezione privata di auto d'epoca della Mercedes, vetture messe a disposizione dalla casa di Stoccarda per prove e manifestazioni, e poi è stato esteso anche all'assistenza di clienti esterni privati, l'obiettivo della Mercedes Benz è quello di estendere il servizio Classic Center in tutto il mondo.

Per visitare il sito Del Mercedes Classic Center Clicca Quì

venerdì 2 gennaio 2009

Alfa Romeo Giulia 1600 Sprint 1962









A.R Giulia Sprint 1600


La Storia:


Continua l'evoluzione della Giulietta Sprint, che ora diventa Giulia Sprint ed eredita alcune caratteristiche meccaniche tra cui il motore 1600 dalla Giulia berlina. Presentata nel giugno del 1962 all'Autodromo di Monza è la versione 1600 della Giulietta Sprint, una granturismo dalla linea ancora attuale ma ammodernata nella meccanica e resa ancora più potente.


La Tecnica:


La Giulia 1600 sprint a parte le scritte identificative e i lampeggiatori laterali è esteticamente identica alla precedente Giulietta Sprint, per quanto riguarda gli interni, sono stati completamente ridisegnati, la plancia è imbottita e rivestita in finta pelle, nuovi comandi per il riscaldamento e l'aerazione, i vari pomelli di comando sono simili a quelli della Giulia berlina, anche la strumentazione viene ridisegnata.


Vengono modificati i sedili e resi più confortevoli, il volante è a tre razze in alluminio, e viene applicata una maniglia di appiglio al cruscotto sul lato del passeggero. La Giulietta Sprint monta il motore da 1570 cc della Giulia berlina, che con i suoi 92 CV spingono la vettura fino a 172 km/h, un ottimo risultato.


I freni sono a tamburo sulle 4 ruote nei primi esemplari, gli stessi della Giulia Berlina, mentre dagli inizi del 1964 vengono adottati i dischi all'avantreno, migliorando notevolmente la frenata. Il cambio è a 5 marce di serie con il comando a leva centrale.


Caratteristiche Tecniche:


  • Motore: cilindrata 1570 cc, alesaggio x corsa = 78 x 82 mm, potenza max 92 CV a 6200 giri/min, rapporto di compressione 9:1
  • Alimentazione: un carburatore a doppio corpo Solex 32 PAIA 7
  • Corpo Vettura: Coupè 2 porte, 2+2 posti
  • Trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, cambio a 5 rapporti a leva centrale, frizione monodisco a secco
  • Sospensioni: anteriori a ruote indipendenti e quadrilateri con bracci trasversali, posteriori a ponte rigido con triangolo superiore e puntoni longitudinali
  • Freni: idraulici a tamburo sulle 4 ruote, (anteriori a 3 ceppi), dal 1964 anteriori a disco
  • Dimensioni: lunghezza 3.98 m, larghezza 1.54 m, altezza 1,348 m, peso a vuoto 975 kg
  • Prestazioni: velocità max 172 km/h
  • Consumo: 10 litri/100 km
  • Pneumatici: 155 - 15

Prezzo di listino 1.835.000

Valutazione Attuale: 17.000 euro (Ruoteclassiche Dicembre 2008)

Hanno Parlato Di lei:

Ruoteclassiche Marzo 2004: Dossier Giulietta Sprint

Curiosità:

La Giulia Sprint 1600 viene prodotta dal 1962 al 1964 in 7107 unità, una volta interrotta la sua produzione, la carrozzeria Bertone che ne realizzava le scocche avanzava ancora numerosi pezzi in magazzino, così, in attesa della nuova Giulia Sprint GT che sarebbe uscita da lì a breve, si decise di mettere nuovamente in produzione una versione 1300 con carrozzeria e interni identica alla Giulia Sprint 1600 ma con motore da 1,3 litri, nasce così la 1300 Sprint presentata al salone di Ginevra del 1964 e messa in vendita a 1.690.000.

La 1300 Sprint viene prodotta in oltre 1800 unità e commercializzata fino al 1965.

Con la 1300 sprint si chiude il capitolo Giulietta Sprint iniziato nel 1954 con la prima serie, una granturismo che rimpiangeranno in molti.

Fiat 2300 Lusso Familiare 1963






Fiat 2300 Familiare 1963


La Storia:


La Fiat 2300 Lusso Familiare viene presentata nel 1963 e sostituisce la 2300 Familiare del 1961
che era l'evoluzione della 2100 del 1959.
Rispetto alla 2300 familiare, la familiare lusso si distingue per i rostri gommati e le luci di coda ampliate.

La Fiat 2300 Lusso Familiare era l'ammiraglia di casa Fiat di quel periodo, una vettura per pochi.



La Tecnica:


Come voleva la moda del periodo, la forma della carrozzeria è tipicamente americana, una vettura imponente e slanciata con un motore a sei cilindri in linea.
Anche gli interni sono in stile americano, con volante di grande diametro anello cromato per il clacson tanto spazio sia per il vano di carico che per l'abitabilità.

Infatti bastava ribaltare il divano posteriore e si otteneva un ampio vano di carico da far invidia ad un furgone.
Il motore della 2300 Lusso Familiare è l'evoluzione del classico sei cilindri in linea Fiat, ma anche l'ultimo, infatti sulla successiva Fiat 130 il motore sarà un sei cilindri a V.

Il motore è potente quanto basta nonostante il peso di 1500 kg le prestazioni sono più che adeguate alla classe della vettura, infatti ci sono ben 117 Cv SAE che la spingono da 0 a 100 km/h in 13 secondi.
La 2300 Lusso familiare vanta un potente impianto frenante a quattro dischi, il ponte posteriore con semibalestre e molloni elicoidali aumentano la tenuta di strada rispetto alle vecchie Fiat 2100 familiare.

Lo sterzo è servoassistito e consente una buona manovrabilità.
Velocità massima 160 km/h e consumo piuttosto elevato, ma bisogna anche tenere conto della imponenza e del peso di questa familiare che pesa quasi 15 quintali.


Caratteristiche Tecniche:
  • Motore: 6 cilindri in linea, cilindrata 2279 cc, potenza max 117 CV SAE a 5300 giri/min, coppia max 18,8 Mkg a 3000 giri/min
  • Alimentazione: 1 carburatore invertito doppio corpo Weber 28 - 36 DCD 3
  • Trasmissione: motore anteriore, trazione posteriore, cambio meccanico a 4 rapporti tutti sincronizzati con frizione monodisco a secco a comando idraulico, a richiesta frizione automatica Saxomat, a richiesta overdrive sulla IV (Laycock de Normanville)
  • Corpo vettura: familiare - giardinetta 5/6 posti 5 porte con carrozzeria portante, avantreno a ruote indipendenti, retrotreno ad assale rigido con balestre longitudinale semielittiche, sterzo a vite e rullo con servosterzo idraulico a richiesta.
  • Freni: idraulici a pedale, a disco sulle 4 ruote con servofreno a depressione
  • Dimensioni: lunghezza 4,54 m, larghezza 1,62 m, altezza 1,48 m, peso a vuoto 1345 kg
  • Pneumatici: 6.40 - 14   pneumatici alternativi: 165/80 R 14 oppure 165 R14
  • Prestazioni: velocità max 160 km/h , accelerazione da 0-100 in circa 13 secondi
  • Consumi: 11.9 litri/100 km
Prezzo di listino: 1.855.000
Valutazione Attuale: 7.000 euro (Ruoteclassiche Novembre 2008)



Fiat Dino Coupè 2400











Fiat Dino Coupè 2400



La Storia:


L'origine del nome "Dino" risale alla metà degli anni '50 quando Dino Ferrari Figlio di Enzo Ferrari progetto assieme a Vittorio Jano un motore a sei cilindri a V, da montare sia su vetture da competizione che su vetture stradali ad alte prestazioni.
Questo motore viene chiamato denominato "Dino".


La Fiat Dino coupè nacque da un accordo tra la Fiat e la Ferrari nel 1965 per la costruzione di 500 vetture sportive a su cui montare il motore Dino, per poter gareggiare nella categoria GT, queste vetture erano le Dino 206 GT

Successivamente vengono messe in produzione delle versioni più economiche a marchio Fiat, infatti le Dino 206 GT non venivano vendute ne con il marchio il marchio Ferrari, ne con il marchio Fiat, ma solo con il marchio "Dino", senza altre scritte.


Le Fiat Dino Coupè invece vengono commercializzate con marchio Fiat e montano un motore Dino da 2400 cc, realizzate appositamente per quella clientela che sognava prestazioni da Ferrari al Prezzo di una Fiat.
La Fiat Dino Coupè 2400 era la risposta giusta, una vettura potente dal prezzo certamente elevato ma più abbordabile di quello di una Ferrari.


La Tecnica:


La Fiat Dino Coupè è una vettura dalle prestazioni di tutto rispetto, ottima l'elasticità del motore che consente di partire anche in terza senza sussulti grazie anche alla robustezza della frizione, le Dino sono delle coupè con caratteristiche più da Ferrari che da Fiat.


L'impianto frenante non è all'altezza delle prestazioni nonostante i due circuiti indipendenti, uno che agisce per tutte quattro le ruote, e un'altro destinato alle due anteriori, e una pompa a vuoto che mantiene costante l'azione del servofreno la frenata della Dino 2400 Coupè non è soddisfacente, gli spazi di arresto sono lunghi e si nota una perdita di efficacia dopo un uso intenso.


Altra caratteristica da notare è il ponte posteriore a ruote indipendenti come nella Fiat 130, con il vantaggio di ridurre le masse posteriori non sospese, minor saltellamento delle ruote, riduzione degli scuotimenti laterali.


Il motore Dino 2400 è un 6 cilindri a V inclinati di 65° con 3 carburatori a doppio corpo Weber, e accensione elettronica a transistor Marelli Dinoplex, impianto che in presenza di sbalzi di temperatura dava molti problemi, il motore si spegneva e non ripartiva più.

Per ovviare a questo problema dal 1968 venne montato un sistema di accensione di scorta con una normale ma più affidabile bobina e condensatore sempre Marelli , praticamente un doppio impianto in modo tale che quando il sistema Dinoplex andava in avaria si poteva attivare l'impianto di scorta con un commutatore elettrico e ripartire.


La Fiat Dino Coupè 2400 ha consumi molto elevati, non è difficile scendere a 5 km con un litro se si sfruttano le prestazioni del motore.

La carrozzeria della Fiat Dino Coupè 2400 veniva realizzata da Bertone nel suo stabilimento di Grugliasco, mentre gli organi meccanici venivano montati successivamente a Maranello.


Caratteristiche Tecniche:

  • Motore: 6 cilindri a V di 65°, cilindrata 2418 cc, potenza max 180 CV a 6600 giri/min, rapporto di compressione 9:1
  • Alimentazione: tre carburatori doppio corpo Weber 40 DCN F/3
  • Trasmissione: motore anteriore, trazione posteriore, cambio meccanico ZF a 5 rapporti tutti sincronizzati con frizione monodisco a secco, differenziale autobloccante
  • Corpo vettura: coupè 4 posti 2 porte con carrozzeria portante, avantreno a ruote indipendenti idem al retrotreno, sterzo a vite e rullo con servosterzo idraulico
  • Freni: idraulici a disco sulle 4 ruote con servofreno a depressione e pompa a vuoto
  • Dimensioni: lunghezza 4,51 m, larghezza 1,70 m, peso 1380 kg
  • Pneumatici: 205/70 VR 14
  • Prestazioni: velocità max 205 km/h
  • Consumi: 14.7 litri/100 km

Prezzo Di Listino nel 1972: 4.565.000

Valutazione Attuale: 15.000 euro

Hanno Parlato Di Lei:

Quattroruote Dicembre 1969

Ruoteclassiche Agosto 2003

Con L'impianto a Gpl L'auto dura di più!

L'impianto a Gpl sulle storiche rappresenta un notevole vantaggio, in quanto ne garantisce la circolazione senza limiti al pari di una moderna vettura anche nei centri urbani soggetti a limitazioni, e non rappresenta un'ostacolo per l'iscrizione all'Asi.
Inoltre con l'alimentazione a Gpl i motori durano di più, Parola di Quattroruote.

Il Gpl ha alimentato con successo le autovetture a partire dagli anni '50, e Quattroruote ha effettuato una prova di durata relativamente ad una Fiat 124 alimentata a Gpl, con i seguenti risultati:
Con l'alimentazione a Gpl il motore dura di più in quanto la miscela aria - gpl brucia senza lasciare depositi sulle candele sulle valvole, o nella camera di combustione, a differenza della combustione a benzina che lascia notevoli depositi dopo un elevato chilometraggio.
Dopo aver percorso migliaia di chilometri con la Fiat 124 alimentata a Gpl, ed aver smontato il motore, è emerso che le candele erano perfettamente pulite, assente ogni forma di incrostazione nella camera di scoppio, ed è stata riscontrata un'usura minore delle parti meccaniche.

Si è riscontrato che un motore alimentato a Gpl dura il 30 - 40 % in più di uno alimentato a benzina, quindi minori spese di manutenzione e superiore percorrenza chilometrica e durata nel tempo.

Quindi W il Gpl anche sulle auto storiche!

Mercedes 180 D Ponton Diesel 1953










Mercedes 180 D Ponton Diesel


La Storia:

Progettata tra il 1950 e il 1951 la Mercedes 180 D Ponton viene commercializzata dal 1953, una vettura che ha avuto un successo notevole divenendo la preferita dai tassisti di tutto il mondo.
Il soprannome "Ponton"deriva dalla forma del telaio ausiliario che sostiene l'avantreno.
La Mercedes 180 D sostituiva la 170 V nata prima della guerra ed è stata la prima Mercedes innovativa del dopoguerra, venne prodotta in quattro serie dal 1953 al 1962.


La Tecnica:


La Mercedes 180 D Ponton è la prima vettura della casa di Stoccarda con parafanghi integrati nella carrozzeria a scocca portante, una vettura molto rumorosa dato il motore Diesel, dalle prestazioni modeste, però robusta confortevole dai consumi molto contenuti.
Non bisogna dimenticare che si tratta di un motore Mercedes a gasolio degli anni '50 quindi vibrazioni e rumorosità fanno parte della sua natura.

La forma della sua carrozzeria è di ispirazione americana, e così pure lo stile degli interni e della strumentazione.
La dotazione degli strumenti è limitata, ma c'è tutto quello che serve, tra cui il contachilometri, indicatori acqua olio e carburante, radio e orologio, il cambio a 4 marce sincronizzate ha il comando al volante, c'è anche una manopola per regolare il regime minimo del motore per attenuare le vibrazioni.

Il motore della Mercedes 180 D Ponton è molto rumoroso al minimo, ma una volta raggiunta la velocità di marcia, diventa più fluido, paragonabile ad una Mercedes a benzina dell'epoca, la vettura è molto confortevole, e facile da guidare, robusta sotto tutti gli aspetti, ha avuto un notevole successo in tutte le parti del mondo.



Caratteristiche Tecniche:



  • Motore: Diesel, quattro cilindri in linea a precamera, cilindrata 1767 cc, alesaggio x corsa = 75 x 100 mm, potenza max 40 CV a 3200 giri/min, coppia max 10,3 kgm a 2000 giri/min, iniezione Bosch
  • Corpo vettura: berlina 4 porte 5/6 posti, scocca portante in acciaio
  • Trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, cambio a 4 rapporti tutti sincronizzati comando a leva al volante, frizione monodisco a secco
  • Sospensioni: anteriori a ruote indipendenti, posteriori a semiassi oscillanti
  • Freni: idraulici a tamburo sulle 4 ruote
  • Dimensioni: lunghezza 4.48 m, larghezza 1.74 m, peso a vuoto 1220 kg
  • Pneumatici: 6.40 - 13
  • Prestazioni: velocità max 112 km/h
  • consumo: 8 litri/100 km

Valutazione Attuale: 6.000 euro (ruoteclassiche novembre 2008)

Curiosità:

La Mercedes 180 D Ponton viene prodotta in 4 serie tra il '53 e il '62 in quasi 153.000 esemplari, per le sue doti di robustezza, affidabilità e economia nei consumi si diffuse rapidamente in tutto il mondo, comunque la Mercedes è sempre stata sinonimo di garanzia.














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Eventi

  • 7-8 Febbraio 2009 "Milano Classic Motors"
  • 15-16 Novembre Salone del Modellismo Presso Padova Fiere
  • 8-12 Dicembre 2008 Fiera Ricambi Auto Moto d'Epoca a Ferrara