lunedì 13 gennaio 2014

Autocarro Fiat 684 N

Autocarro Fiat 684 N
















Storia e Tecnica:


Il Fiat 684 N è un autocarro medio - pesante prodotto dalla Fiat tra il 1970 e il 1980, dotato di nuova e confortevole cabina, con strumentazione completa e ricca di accessori,  aveva una portata di quasi 8 tonnellate, poteva trainare un rimorchio da 18 tonnellate a pieno carico.

Il Fiat 684 N faceva parte della fortunata serie 600 di autocarri Fiat,  e sostituiva l'autocarro Fiat 643 E nella classe 15,5-17,5 tonnellate.

Negli anni 60 - 70 la Fiat era una delle poche case europee ad avere in catalogo ben 50 modelli di veicoli industriali, disponibili in oltre trecento versioni, dal piccolo furgone all'autocarro fino all' autotreno per trasporti internazionali.

Il nuovo Fiat 684 N completava la gamma di autocarri per il trasporto merci a lungo raggio, disponibile nelle versioni a 2 o 3 assi, oppure come trattore per semirimorchio, disponibile in diversi tipi di passo e lunghezza.

L'autocarro Fiat 684 N era un veicolo che rispondeva alle nuove esigenze del trasporto a lungo raggio, portata utile elevata, motore semplice e affidabile, potenza 200 CV DIN a 2500 giri/min, a differenza dello spartano Fiat 643, nel nuovo autocarro Fiat 684 N, era stata dedicata particolare cura  al comfort della cabina e alla comodità del conducente e del passeggero.

La cabina del Fiat 684 era completamente diversa da quella che equipaggiava il Fiat 643, era dotata di parabrezza panoramico con tre tergicristalli a 2 velocità e dispositivo lavavetro, 2 comodi sedili regolabili sia in altezza che longitudinalmente, il sedile del passeggero era del tipo Relax con appoggiatesta e braccioli.

Nuovo l'impianto di riscaldamento e ventilazione, con doppio ventilatore  a due velocità, nel Fiat 684 N era stata presa finalmente in considerazione la qualità della vita dell'autista e del passeggero, la nuova cabina era adeguatamente insonorizzata e dotata di utili accessori come il cassetto portaoggetti, visiere parasole, posacenere, illuminazione interna, inoltre la cabina era isolata elasticamente dal telaio e fornita a richiesta di 2 comodi lettini e tendine per chiudere il vano cuccette.

La cabina è la parte che esteticamente rappresenta la maggiore differenza tra il Fiat 684 N e il Fiat 643, grazie al nuovo disegno squadrato, fari e luci di posizione incassati nel paraurti, ampia e funzionale griglia apribile per accedere facilmente al radiatore e al bocchettone dell'olio. 

Il motore del Fiat 684 N era di nuova concezione, tipo 8200.02 A ciclo Diesel, 9819 cc, iniezione diretta, vantava numerose migliorie, come le canne dei cilindri sfilabili ad alta resistenza, anelli cromati, valvole di scarico in acciaio con riporti di stellite, nuovo impianto di raffreddamento più efficiente, nuovi supporti del motore in grado di eliminare la trasmissione di vibrazioni del motore al telaio in tutte le condizioni.

Migliorato anche il gruppo frizione - cambio, il Fiat 684 N aveva  la frizione con servocomando pneumoidraulico, cambio a 10 rapporti in avanti + 2 retromarce, con innesti sincronizzati eccetto la prima, moltiplicatore a comando pneumatico preselettivo.

Anche l'impianto frenante era di moderna concezione, se con i precedenti modelli si rischiava di rimanere senza aria, nel Fiat 684 N il problema era stato risolto con l'adozione di un nuovo impianto frenante pneumatico a 4 serbatoi e compressore monocilindrico di grande capacità.

Il Fiat 684 N raggiungeva velocità massime comprese tra 76 e 95 km/h a seconda del rapporto al ponte.


Caratteristiche tecniche:

  • Motore:  ciclo Diesel tipo 8200.02 A, sei cilindri in linea, 9819 cc potenza max 200 Cv a 2500 giri/min, coppia max 70 kgm a 1200 giri/min, alesaggio x corsa = 122 x 140 mm
  • Cambio: 10 velocità + 2 RM,  moltiplicatore a comando elettropneumatico, frizione monodisco a secco con servocomando pneumo - idraulico
  • Impianto frenante: freni a tamburo su tutte le ruote, impianto pneumatico a due circuiti indipendenti, quattro serbatoi, compressore monocilindrico, freno motore a comando indipendente a pedale.
  • Sospensioni: anteriori a balestre con ammortizzatori idraulici telescopici, posteriori a balestre a doppia flessibilità e molla ausiliaria.
  • Portata utile: tra 7.700 e 7950 kg a seconda del passo
  • Peso: in ordine di marcia tra 6.050 e 6.300 a seconda del modello.
  • Peso rimorchiabile: 18 tonnellate     
  • Passo: disponibile in 3 tipi, 3,48 - 4,09 - 4,71 metri
  • Dimensioni: larghezza cassone 2,43 metri, lunghezza cassone a seconda del passo, 3,99 - 4,74 -5,65 metri.
  • Velocità massima: 76 - 95 km/h            

sabato 4 gennaio 2014

Fiat 124 Sport Coupè Prima Serie

Fiat 124 Sport Coupè










La Storia:


 La Fiat 124 Sport Coupè è stata presentata al Salone dell'Automobile di Ginevra del 1967 esattamente un'anno dopo la  Fiat 124 berlina, e contemporaneamente alla 124 familiare, completando la gamma delle 124 che risultava composta da berlina, familiare, sport spider e sport coupè.

La Fiat 124 Sport Coupè è stata progettata dal Centro Stile Fiat e realizzata interamente dalla Fiat stessa, con l'obiettivo di offrire alla clientela una coupè piacevole, affidabile, comoda anche ai sedili posteriori, quest'ultimo particolare ne favorì molto le vendite, perchè anche gli appassionati di auto sportive gradiscono avere una macchina comoda per 4 persone.

Anche il prezzo era un punto di forza, la Fiat 124 Sport Coupè costava meno della Sport Spider, e costava meno di alcune vetture concorrenti con analoghe caratteristiche.

La Fiat 124 Sport Coupè fu un successo commerciale, grazie al buon prezzo di listino, discreta abitabilità, motore potente e affidabile, impianto frenante efficace e buona tenuta di strada, nonostante il consumo elevato, la linea non eccezionale, bagagliaio ridotto, e alcune infiltrazioni di acqua nell'abitacolo, in particolare attraverso i deflettori, alla battuta inferiore delle portiere e nel bagagliaio.

La Fiat 124 Sport Coupè è stata prodotta in grandi numeri, ma oggi ne sono rimasti pochi esemplari.


La Tecnica:


La Fiat 124 Sport Coupè è stata realizzata seguendo l'impostazione meccanica e con gli stessi gruppi meccanici usati sulla 124 Sport Spider, il motore è un bialbero a camme in testa Fiat da 1438 cc, che sviluppa 90 CV DIN a 6500 giri/min, adozione dell'alternatore in luogo della dinamo, cambio a 4 marce, sulla 124 Sport Spider c'era la quinta di riposo.

Esteticamente la Fiat 124 Sport Coupè era abbastanza piacevole, ma  non entusiasmante, vetture come l'Alfa Romeo Giulia Gt erano molto più belle, la forma della carrozzeria piuttosto allungata e poco armoniosa dipese dalla necessità della Fiat di creare una coupè comoda anche ai sedili posteriori, infatti la Fiat 124 Sport Coupè era una comoda 2+2, i sedili anteriori erano comodi e ben profilati, quelli posteriori ben imbottiti, e offrivano spazio a sufficienza per 2 persone di media statura.

Il grado di finitura era buono, in linea al prezzo e alla classe della vettura, sia per la plancia che per la qualità degli arredamenti, i comandi erano tutti comodi e facili da raggiungere, ben visibile la strumentazione, comodo l'assetto di guida, buona la dotazione di accessori.     

La Fiat 124 Sport Coupè aveva un motore potente, elastico e silenzioso, che garantiva una velocità massima di quasi 170 km/h, buona accelerazione e ripresa, elevato il consumo di carburante, rispetto alle concorrenti della stessa categoria.

La meccanica della Sport Coupè era in comune con la spider, e faceva  registrare caratteristiche stradali simili, buona tenuta di strada in tutte le condizioni, freni efficaci.


Caratteristiche Tecniche:


  • Motore: 4 cilindri in linea doppio albero a camme in testa,  1438 cc, potenza max 90 CV DIN a 6500 giri/min, alesaggio x corsa = 80 x 71,5 mm, rapporto di compressione 8,9 : 1 , coppia max 11 mkg DIN a 3600 giri/min


  • alimentazione: un carburatore invertito doppio corpo Weber 34 DFH/3


  • Trasmissione: motore anteriore, trazione posteriore, cambio a 4 marce tutte sincronizzate con frizione monodisco a secco, rapporto al ponte 4,1 : 1


  • Corpo vettura: coupè 4 posti 2 porte, carrozzeria portante, avantreno a ruote indipendenti, retrotreno a ponte rigido con puntoni longitudinali di reazione, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici, barra trasversale.


  • Freni idraulici a disco sulle 4 ruote, azionamento a pedale.


  • Dimensioni: lunghezza 4,11 m, larghezza 1,67 m, altezza 1,34 m, peso a vuoto 960 kg


  • Pneumatici: 165 - 13


  • Serbatoio carburante 45 litri


  • Prestazioni: velocità max 170 km/h


  • Consumo medio: 9,5 l/100 km/h.

  • giovedì 2 gennaio 2014

    Alfa Romeo Alfetta 2000 modello 1977


    Alfa Romeo Alfetta 2000











    La Storia:

    L'Alfetta 2000 è stata presentata al Salone dell'Automobile di Ginevra del 1977, sostituiva L'Alfa 2000 berlina, una vettura ormai superata sia di meccanica che di carrozzeria.

    L'Alfetta 2000 a parte qualche difetto nelle finiture, è stata definita all'epoca come una delle migliori 2 litri europee, sorella maggiore dell' Alfetta 1800, andava a colmare il segmento di vetture di cilindrata medio - alta, la classe 2000 era poco apprezzata nel mercato italiano, ma molto importante in quello europeo.

    Sulla nuova Alfetta 2000 non sono stati fatti cambiamenti sostanziali rispetto all'Alfetta 1800, il motore era quello dell'Alfa 2000, l'Alfa Romeo cercò di rinnovare carrozzeria e interni,  eliminare difetti, migliorare abitabilità, confort di marcia e funzionalità delle varie componenti interne e meccaniche, in particolare sono stati migliorati lo spazio a disposizione, i sedili, la plancia, l'impianto di climatizzazione.

    Notevole miglioramento delle finiture rispetto alla 1800 ma ancora non all'altezza delle ottime qualità meccaniche, l'Alfa Romeo stentava ancora ad allinearsi alla concorrenza.


    La tecnica:


    L' impostazione tecnica dell'Alfetta 2000 rimaneva quella classica, ovvero motore anteriore, trazione posteriore, il motore due litri derivava direttamente dall' Alfa 2000 berlina del 1971, un corsa lunga da 1962 cc e 122 CV DIN, quattro cilindri in linea, doppio albero a camme in testa, 2 carburatori a doppio corpo.

    La struttura meccanica dell'Alfetta 2000  era identica alla 1800, trazione posteriore, retrotreno a ponte de Dion, parallelogramma di Watt, cambio in blocco al differenziale, dischi freno posteriori all'uscita dei semiassi, sospensioni anteriori a bracci oscillanti e barre di torsione longitudinali integrate da una barra antirollio, la taratura delle sospenzioni dell'Alfetta 2000 era più morbida di quella della 1800.

    Impianto frenante  a 4 dischi a doppio circuito con servofreno e limitatore di frenata al retrotreno, sterzo a cremagliera.

    Dal punto di vista estetico la linea della carrozzeria dell'Alfetta 2000 rimaneva invariata, ma il nuovo modello si distingueva dal precedente per il frontale ridisegnato e più lungo di 10 centimetri, con 2 nuovi proiettori rettangolari in luogo dei 4 rotondi, nuovo il paraurti, cambiava l'incernieratura del cofano non più controvento.

    Altri particolari modificati con L'Alfetta 2000 erano i cerchioni delle ruore, le maniglie delle porte, scomparivano i deflettori, maggiorata la griglia di espulsione dell'aria dall'abitacolo, modifiche che non cambiavano la linea dell'Alfetta anche se la nuova 2000 era stata definita "meno personale" meno sportiva e grintosa della 1800.

    Nuovi  i gruppi ottici, e il paraurti al posteriore.

    L'abitacolo dell'Alfetta 2000 è stato completamente rinnovato, sia nella plancia che nell'arredamento, che confermava il desiderio dell'Alfa Romeo di migliorare confort e finiture per allinearsi alla concorrenza.

    L'Alfetta 2000 era più spaziosa, i sedili sono stati ridisegnati e modificati, si stava comodi in 4, il quinto passeggero stava scomodo causa del tunnel della trasmissione, ottimo il posto di guida grazie al volante regolabile in altezza che garantiva ottimi assetti di guida.

    La plancia dell'Alfetta 2000  è stata completamente ridisegnata, alcuni particolari però non erano all'altezza della classe della vettura, il volante copriva parte della strumentazione, eccellente la dotazione di serie della strumentazione.

    Le finiture dell'Alfetta 2000 non erano ancora all'altezza della sua categoria, anche se risultavano notevolmente migliorate rispetto alle precedenti Alfa Romeo che lasciavano molto a desiderare.

    L'abitacolo della nuova 2000 era più accogliente grazie all'uso di stoffe e panno di qualità nei rivestimenti, alla moquette per il pavimento.
    Troppa plastica rigida per il cruscotto, profilatura dei sedili  e plancia non adeguate alla classe della vettura, insomma per quanto riguardava le finiture la concorrenza riusciva a fare di meglio.

    L'Alfetta 2000 offriva prestazioni elevate, velocità massima di quasi 185 km/h, ripresa e accelerazione di buon livello, le modifiche alle sospensioni alcune migliorie meccaniche hanno determinato un miglioramento della guidabilità e del confort di marcia, il motore era elastico e riprendeva senza fatica dai bassi regimi, pochi motori della classe 2 litri potevano competere con quello dell'Alfetta in termini di prestazioni e di affidabilità.

    Il cambio dell'Alfetta 2000 presentava problemi di manovrabilità e rumorosità a causa della lunghezza dei leveraggi e dei giochi, la prima aveva difficoltà di inserimento, la corsa della leva era troppo lunga imprecisa e legnosa, rumorosità dei leveraggi con motore al minimo.

    Il nuovo assetto delle sospensioni e le qualità dello sterzo garantivano all'Alfetta 2000 un' ottima tenuta di strada, il comportamento in curva era neutro con sovrasterzo finale, un comportamento sicuro ad ogni velocità, la sicurezza alla guida dell'Alfetta 2000 era difficilmente percepibile su altre vetture della stessa categoria, la tenuta di strada era ottima su asciutto e bagnato, discreta sullo sconnesso.

    Il consumo dell'Alfetta 2000 era contenuto se non si esagerava con l'acceleratore, ma diventava elevato sfruttando la potenza del motore, guidando regolarmente si potevano percorrere 10 chilometri con un litro di carburante, spingendo di più non si stentava a scendere a 7 - 8 chilometri con un litro.


    Caratteristiche tecniche:

    • motore: bialbero 1962 cc, alesaggio x corsa = 84 x 88,5 mm
    • potenza max: 122 CV DIN a 5300 giri/min
    • coppia max 17,9 mkg DIN a 4000 giri/min
    • alimentazione: 2 carburatori a doppio corpo Dell'Orto DHLA 40 G
    • trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, cambio a 5 rapporti tutti sincronizzati in blocco con il differenziale,frizione monodisco a secco, retrotreno a ponte de Dion con parallelogramma di Watt
    • freni: idraulici a disco sulle 4 ruote con limitatore al retrotreno e servofreno, dischi posteriori all'uscita del differenziale
    • carrozzeria: berlina 4 porte 5 posti, scocca autoportante in acciaio
    • dimensioni: lunghezza 4,38 m, larghezza, 1,64 m, altezza 1,36 m, peso 1140 kg in ordine di marcia.
    • prestazioni: velocità max 185 km/h
    • consumo: medio 10,1 litri x 100 km
    • pneumatici: 165 HR 14
    • serbatoio: 49 litri
    • accessori a richiesta: vernice metallizzata, cerchi in lega, condizionatore d'aria
    Costo della vettura nel 1977: 7.882.000 lire
    Valutazione attuale: 4500 euro (ruoteclassiche ottobre 2013)

    Hanno parlato di lei:
    • quattroruote gennaio 1977 n°253 autonotizie
    • quattroruote giugno 1977 prova su strada
    • ruoteclassiche n°219 marzo 2007

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