
Alfa Romeo Alfasud TI Bimotore Wainer
La Storia:
L'Alfa Romeo Alfasud TI bimotore nacque da un'idea di Gianfranco Mantovani Wainer, storico preparatore di vetture da competizione, l'officina Wainer era specializzata nella modifica e preparazione di vetture per le competizioni, collaborava spesso con l'Alfa Romeo e con l'Autodelta.
L'idea di Wainer era: realizzare un'autovettura a trazione integrale 4 x 4 modificando una vettura di serie, egli pensò, piuttosto che aggiungere alberi di trasmissione e differenziali, la miglior cosa da fare era aggiungere un secondo motore che trametteva la forza motrice direttamente alle ruote posteriori.
Occorreva pertanto una vettura a trazione anteriore, la scelta ricadde sull' l'Alfasud, la trazione anteriore si prestava meglio alla riuscita del progetto, sarebbe stato più difficile trasmettere il moto alle ruote sterzanti, che non alle ruote posteriori fisse.
Un esperimento di autovettura bimotore era già stato realizzato negli anni '60 dalla Citroen con il modello 2 CV Sahara.
La Tecnica:
L'Alfasud Bimotore è una normale Alfasud Ti 1200 del 1974, a cui l'officina Wainer aveva trapiantato all'asse posteriore motore, meccanica, sistema di sospensioni e trasmissione, identiche a quello dell'asse anteriore.
Per realizzare l'Alfasud bimotore, venne eliminato il ponte posteriore ad assale rigido, eliminato il sedile posteriore, tagliato il pianale, saldati al telaio tutti i supporti necessari a sostenere il nuovo gruppo motore - cambio -trasmissione, fissati al telaio i rinvii destinati allo sterzo, (le ruote posteriori dovevano rimanere fisse).
Le modifiche esteticamente più evidenti nell'Alfasud Bimotore erano nell'abitacolo, che perdeva 3 posti a sedere, l'Alfasud Bimotore così modificata divenne una 2 posti a tutti gli effetti.
Il sedile posteriore dell'Alfasud di serie venne rimosso per far posto al secondo motore, per l'insonorizzazione venne costruito un coperchio insonorizzato smontabile e rimovibile per facilitare l'accesso e le operazioni di manutenzione, purtroppo la rumorosità all'interno dell'Alfasud Bimotore era troppo elevata.
All'Alfasud Bimotore venne aggiunto l'impianto separato dei gas di scarico per il secondo motore, aggiunta una pompa per azionare la frizione del secondo motore, e collegati i rinvii del secondo cambio alla leva delle marce.
Al quadro comandi vennero aggiunti gli strumenti e i comandi per avviare e tenere sotto controllo il secondo motore, modificato l'impianto elettrico e l'accensione dei 2 motori avvieniva tramite 2 pulsanti separati.
La linea della carrozzeria dell'Alfasud bimotore è rimasta quasi invariata rispetto al modello di serie, eccetto l'aggiunta delle 2 prese d'aria laterali nere, ricavate nelle fiancate posteriori, dove erano collocati 2 radiatori con elettroventilatore, per raffreddare il secondo motore, venne aggiunto anche un radiatore per il raffreddamento dell'olio.
L'alfasud bimotore aveva carrozzeria a 3 porte, colore rosso alfa e scritte laterali bianche "Alfasud Wainer Bimotore".
L'aggiunta del secondo motore garantiva all'Alfasud bimotore un' accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi, e una velocità massima di 215 km/h.
Caratteristiche Tecniche:
L'Alfasud bimotore aveva 2 motori a 4 cilindri boxer da 1186 cc, e potenza di 79 cavalli ciascuno, alimentati ognuno da carburatore a doppio corpo, ogni gruppo propulsore aveva il proprio cambio e differenziale, il motore anteriore trasmetteva la forza alle ruote anteriori, quello posteriore a quelle posteriori, l'Alfasud bimotore era una 4 x 4 a tutti gli effetti.
L'Alfasud bimotore aveva sospensioni a 4 ruote indipendenti di tipo McPherson, freni a disco sulle 4 ruote motrici all'uscita del differenziale come sull'Alfetta.
L'accensione dei motori avveniva con pulsanti separati, era possibile azionare un solo motore alla volta, ma per far marciare la vettura dovevano essere accesi entrambi.
L'Abitacolo dell'Alfasud bimotore aveva 2 posti , 2 porte, posizione di guida come nel modello d'origine, la strumentazione era doppia per la gestione di entrambi i motori.
Accelerazione da 0 a 100 km in 8,2 secondi, velocità massima 215 km/h serbatoio del carburante da 80 litri sistemato nel vano bagagli, l'unica nota dolente dell'Alfasud bimotore era l'eccessiva rumorosità nell'abitacolo.
Curiosità:
L'Alfasud Bimotore Wainer era destinata alle corse come la Targa Florio e ai Rally impegnativi come il Safari d'Africa, partecipò a competizioni, ma non ebbe un seguito, rimase a livello di prototipo. L'Alfasud Bimotore è ancora esistente e funzionante, viene gelosamente custodita da Gianfranco Mantovani Wainer, titolare dell'officina Wainer che la realizzò.
L'Alfasud Bimotore suscitò molto interesse all'epoca, il politecnico di Genova richiese al signor Mantovani il modello, e ne studiò le caratteristiche per diversi mesi.
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