
Benelli 750, Moto a Sei Cilindri
La Storia:
La moto Benelli Sei rappresenta una novità nel panorama motociclistico degli anni '70, infatti è la prima motocicletta a 6 cilindri ad essere prodotta in serie. Nasce nel 1972 grazie a Alejandro de Tomaso, un'imprenditore italo-argentino che aveva da poco acquistato la Moto Guzzi e la Benelli, e si era messo in testa di battere la concorrenza delle moto giapponesi.
La Tecnica:
La Benelli Sei era davvero una bella moto per quei tempi, una Maxi Moto, raffinata e veloce, solo a guardarla si rimaneva stupiti dall'imponenza del suo motore a sei cilindri, che aveva un suono bellissimo, quasi inavvertibile al minimo, e in accelerazione sembrava più ad una turbina che ad un motore, regolare nel funzionamento e molto silenzioso.
Malgrado le dimensioni del motore, la Benelli 6 appare compatta, al pari di una normale 4 cilindri giapponese di equivalente cilindrata, i comandi sono ben disposti e funzionali, la sella è piuttosto bassa e favorisce la distribuzione dei pesi, manubrio e serbatoio stanno più in alto. La strumentazione è completa, comprende: contachilometri, contagiri, e 5 spie luminose, inoltre sotto la sella c'è un piccolo vano con serratura a chiave per eventuali oggetti.
La potenza del motore della Benelli Sei ha un erogazione regolare, sia ai bassi che agli alti regimi di funzionamento, questa caratteristica consente di viaggiare quasi sempre in quinta marcia e di cambiare assai raramente, anche se le doti migliori del motore escono dopo i 3500 giri/min. Tuttavia il cambio non era fatto molto bene, innesti lunghi e piuttosto duri, inoltre la catena necessita di frequenti regolazioni, anche la frizione è dura da azionare.
Freni potenti, (anche troppo) consentono l'arresto della moto in brevi spazi, ma attenzione, tendono a far bloccare le ruote istantaneamente, la maneggevolezza è ottima, e così pure l'aderenza alla strada, senza ondeggiamenti o sbandamenti anomali.
Note Dolenti:
Purtroppo nel tempo le Benelli 6 presentarono molti difetti che scoraggiarono l'acquisto, pregiudicando il successo sperato, inoltre la Benelli Sei 750 costava più delle sue concorrenti giapponesi. Subentrarono trafilaggi di olio dai cilindri, i leveraggi del cambio costruiti in acciaio scadente si usuravano prematuramente fino al bloccaggio degli innesti, la catena di trasmissione tendeva ad allungarsi e richiedeva frequenti regolazioni.
Anche l'impianto elettrico risultava inadeguato.
Insomma la Benelli Sei 750 non ottenne il successo sperato, rimanendo quasi fuori dal mercato, fu destinata a non essere un esemplare prodotto in grandi numeri, ma a rimanere un oggetto da collezionismo.
Caratteristiche tecniche:
- Motore: in lega leggera a 4 tempi, 6 cilindri in linea, alesaggio x corsa 56 x 50,6 mm, rapporto di compressione 9,8:1 potenza 75 CV DIN a 9000 giri/min, distribuzione a 1 albero a camme in testa a catena
- Alimentazione: 3 carburatori dell'orto VHB 24
- Avviamento elettrico, accensione elettronica, batteria 12 V e alternatore
- Trasmissione: cambio a 5 velocità con frizione a dischi multipli a bagno d'olio, trasmissione a catena, pignone 17 denti, corona 41 denti
- Freni: anteriori a doppio disco, comando idraulico, posteriori a tamburo con comando meccanico
- Telaio: tubolare a doppia culla, forcella idraulica anteriore, forcellone posteriore oscillante e ammortizzatori idraulici telescopici regolabili e molle elicoidali.
- Serbatoio: capacità 22 litri
- Dimensioni: lunghezza 2,10 m, larghezza 0,76 m, peso a vuoto 210 kg.
- Consumo: 7,5 - 9,5 litri/100 km
- Velocità: oltre 200 km/h
Il motore della Benelli Sei è uno dei pochi, o forse addirittura l'unico 6 cilindri in linea della produzione mondiale montato su una moto.
1 commento:
di altri 6 cilindri in linea, oltre a quello in versione da 900cc montato sulla stessa moto poi denominata "906", si sono visti anche di fabbricazione Honda (modello CBX 1000) e Kawasaki (mod. Z1300) quest'ultimo raffreddato a liquido.
paso
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