
Fiat 509 A Delfino
La Storia:
La Delfino è stata realizzata sul telaio di una Fiat 509 A del 1925, una vettura piuttosto diffusa all'epoca. La Fiat dopo avere realizzato gli autotelai, li inviava a carrozzieri specializzati, che provvedevano alla realizzazione delle carrozzerie, berlina, spider, torpedo, o sportiva, a seconda delle richieste della clientela.
La carrozzeria della Fiat 509 A Delfino era davvero speciale, perchè riproduceva la forma di un pesce. La Fiat 509 A Delfino fu realizzata tra il 1925 e il 1926 dalla Martelleria Italiana Riva Panzeri di Milano, e venne acquistata nel 1926 da Giuseppe Bonaldi, il Podestà di Bergamo. Bonaldi ebbe poco tempo per godersi la sua Delfino, infatti, poco tempo dopo, il Governo fascista, per fronteggiare i costi della guerra, promulgò l'editto "Ferro alla Patria" dove invitava tutti i cittadini a donare rottami di ferro da fondere per la produzione di cannoni.
Bonaldi da buon patriota rispose all'appello, e consegnò la sua Fiat 509 A Delfino ai depositi governativi, questa donazione venne accettata solo in parte, la carrozzeria a forma di delfino non andava bene per fare i cannoni visto che era di alluminio, venne quindi smontata imballata e rispedita al mittente, senza autotelaio e senza motore che finirono invece nelle fonderie.
Nella confusione post bellica la carrozzeria a forma di delfino senza autotelaio venne dimenticata, se ne persero le tracce fino agli anni '70, dove, dopo alcuni passaggi di mano tra collezionisti, la carrozzeria a forma di delfino tornò nelle mani del battilastra che l'aveva realizzata quando era ancora giovanissimo, presso la martelleria milanese.
La linea a forma di pesce della Fiat 509 A Delfino, era stata ideata dai titolari della Martelleria Italiana, e il giovanissimo battilastra l'aveva realizzata con la perfezione degna di un artista. La testimonianza del suo realizzatore permise di rimettere in funzione la vettura, montando la carrozzeria Delfino su un autotelaio Fiat 509 uguale all'originale, ed ottenere l'omologazione ASI.
La Tecnica:
L'autotelaio e quello di una Fiat 509 A del 1925, con motore a 4 cilindri da 990 cc, erogante 22 Cv a 3400 giri/min, cambio a 3 marce a leva centrale.
La carrozzeria è stata interamente realizzata in alluminio, una vera e propria opera d'arte che riproduce la forma di un pesce con tanto di coda, occhi e bocca. Costituita da due semigusci saldati e uniti da una giunzione invisibile, la carrozzeria della Delfino è piuttosto leggera e tende a flettere molto causando crepe nella carrozzeria.
La lavorazione della carrozzeria della Fiat 509 A Delfino venne denominata "bouchonnè", e riproduceva le squame della pelle del pesce. La finitura bouchonnè venne realizzata applicando a dei tappi di sughero una carta abrasiva molto fine, grana 600. Facendo ruotare a mano questi tappi, ed esercitando una certa pressione, venivano lasciati dei segni circolari che realizzati uno accanto all'altro su tutta la carrozzeria riproducevano la pelle del pesce, per finire, una verniciatura trasparente ricreava l'effetto viscido dei pesci.
Curiosità:
La Fiat 509 A Delfino ha ancora la targa originale, è un pezzo unico al mondo, ed è perfettamente funzionante e circolante. La foto che la ritrae all'inizio del post, è stata da me scattata alla mostra scambio di Padova nell' Ottobre 2010.
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