mercoledì 31 dicembre 2008

La Saab 99 a Vapore (1975)

Negli anni '70 la famosa casa automobilistica svedese Saab mette a punto un motore a vapore per auto, e lo adatta su una delle sue vetture di serie, una Saab 99 per l'appunto, un motore molto interessante, ad emissioni zero e con particolari doti di prontezza nella partenza a freddo e nell'erogazione della potenza.

Gli esperimenti sui motori a vapore per autoveicoli sono stati numerosi, molte case automobilistiche si sono cimentate nella produzione di automobili o veicoli similari con propulsione a vapore, il primo risale addirittura alla seconda metà del XVIII secolo con il carro a Vapore del Francese Cugnot.

Il primo veicolo stradale a vapore italiano risale al 1873 ovvero il triciclo Del Riva, gli Stati Uniti sono la patria dell'auto a vapore, case automobilistiche come la Stanley, la Doble, ma anche marchi famosi come Ford, General Motors, Pontiac e Crysler investirono grosse somme nello studio di motori a vapore che installarono sulle loro auto di serie.

Gli esperimenti sulla propulsione a vapore su strada dopo il Carro di Cougnot furono numerosi, ma il motore a vapore non è mai riuscito a sostituire il motore a scoppio nell'autotrazione.

Il funzionamento del motore a vapore è semplice, una sorgente di calore investe una massa d'acqua, la quale genera vapore ad alta pressione che viene utilizzato per muovere il motore, nei motori per auto il combustibile è quasi sempre il kerosene, rispetto al motore a scoppio presenta i seguenti vantaggi:
  • funziona con carburanti meno costosi
  • inquina molto meno
  • semplificazione degli organi meccanici infatti non servono la frizione e il cambio
  • funzionamento silenzioso e senza vibrazioni

ma presenta anche degli svantaggi:

  • rendimento inferiore del 20-30%
  • motore complesso da costruire
  • maggior peso e ingombro
  • minore prontezza nelle partenze a freddo e nell'erogazione di potenza
  • problemi di congelamento del fluido attivo e di lubrificazione

Ma torniamo alla nostra Saab 99 a vapore, sembra che negli anni '70 il gruppo Saab-Scania in tutto segreto compì per molti anni numerosi esperimenti sul motore a vapore per auto, investendo molti soldi con l'appoggio del governo svedese, da sempre interessato alle fonti di energia alternativa.

Il motore a vapore della Saab 99 ha ben 9 cilindri disposti a corona e pistoni del tipo assiale, il moto rotatorio è dato dalle bielle che agiscono su un disco rotante e oscillante, calettato direttamente sul gruppo rinvio-differenziale, il regime di rotazione max è di 3000 giri/min, e spinge la Saab 99 ad una velocità max di 150 km/h.

Tutto il gruppo di propulsione è montato sull'avantreno della vettura come per un normale motore a scoppio, la potenza max erogata è di 250 CV, quella continuativa di 160 CV, la pressione di esercizio del vapore è di 100 atmosfere a 350° di temperatura. La caldaia pesa appena 12 kg, e il suo bruciatore può funzionare sia con combustibili liquidi che gassosi.

Per proteggere il motore dalle basse temperature e facilitarne le partenze a freddo, tutto il gruppo di propulsione della Saab 99 è racchiuso in un isolatore termico dotato di un dispositivo automatico di preriscaldamento dell'acqua.

Nonostante tutti gli esperimenti fatti a partire dal carro di Cougnot a oggi, il motore a vapore non è riuscito a sostituire quello a scoppio, comunque potrebbe essere una valida alternativa viste le sue doti di silenziosità e di basse emissioni inquinanti.

martedì 30 dicembre 2008

Alfa Romeo Alfasud 1971










Alfasud 1200 cc del 1971



La Storia:


Presentata al Salone di Torino del 1971 la commercializzazione dell' Alfasud inizia nell'estate del 1972, è stata una delle automobili italiane più chiacchierate, infatti avrebbe dovuto essere l'elemento trainante dell'economia del sud Italia, ma le Alfasud non hanno riscosso il successo sperato.

Si decide di costruire l'Alfasud nello stabilimento di Pomigliano d'Arco (NA) per favorire l'occupazione delle regioni del sud Italia, ma a causa di problemi sindacali, scioperi, di organizzazione del lavoro, e dalla scarsa competenza delle maestranze, ci furono seri problemi di sotto produzione, basti pensare che agli inizi si realizzavano appena 70 vetture al giorno contro le 500 preventivate.

Inoltre difetti di finitura della carrozzeria, scarsa durata delle lamiere alla ruggine, scarsa qualità dei materiali impiegati e problemi vari, furono un'ostacolo notevole all'immagine del progetto Alfasud.

L'Alfasud rimane in produzione fino al 1984, e purtroppo si è rivelata un disastro commerciale sia per il governo italiano che aveva sostenuto economicamente il progetto, sia per la casa costruttrice.

Nonostante tutti questi problemi, l’Alfasud risulta essere un' auto dagli innovativi contenuti tecnologici, messa a confronto con le vetture concorrenti era una delle automobili meglio equipaggiate, infatti viene introdotto di serie il cambio a cinque marce molto prima di tutta la concorrenza europea.



La Tecnica:


L'Alfasud è una vettura innovativa nella produzione Alfa Romeo, ha una linea accattivante, trazione anteriore e motore boxer a 4 cilindri contrapposti da 1186 cc e 63 cavalli di potenza, con monoblocco in ghisa e testate in lega leggera, alimentazione con carburatore monocorpo verticale.

Cambio manuale a quattro rapporti, freni a disco sulle 4 ruote senza servofreno che verrà introdotto nel giugno del 73.
L'Alfasud ha un innovativo sistema di costruzione, trazione anteriore sospensioni anteriori Mc Pherson, sospensioni posteriori a ponte rigido con 4 puntoni e barra Panhard.

L'interno ha un' impostazione sportiva, ma purtroppo la qualità dei materiali e le finiture troppo spartane non sono all'altezza del prezzo della vettura, da notare invece una buona dotazione di accessori, come il volante e sedile di guida regolabili in altezza e posizione, e un efficace impianto di ventilazione, purtroppo mancano contagiri e servofreno.

Le prestazioni sono valide per una 1200, il motore è pronto e disponibile nel salire di giri, apprezzabile la silenziosità, accelerazione brillante, ripresa non eccezionale, velocità max oltre 150 km/h, buoni i consumi soprattutto in autostrada.
Sterzo pronto e preciso, buoni i freni, ottima tenuta di strada sull'asciutto, un po' meno sul bagnato che tende ad allargare notevolmente le curve.


Caratteristiche Tecniche:

  • motore: boxer a 4 cilindri contrapposti 1186 cc, alesaggio x corsa = 80x59 mm, rapporto di compressione 8,8:1
  • potenza max: 63 CV DIN a 6000 giri/min
  • coppia max 9 mkg DIN a 3200 giri/min
  • Alimentazione: un carburatore verticale invertito Solex C32 DIS/40
  • trasmissione: motore anteriore longitudinale, trazione anteriore, cambio a 4 rapporti tutti sincronizzati, comando a leva centrale, frizione monodisco a secco a comando idraulico
  • freni: idraulici a pedale, a disco sulle 4 ruote con servofreno dal 1973, modulatore di sforzo e doppio circuito frenante
  • carrozzeria: Berlina 4 porte 5 posti, scocca autoportante in acciaio, avantreno a ruote indipendenti Mc Pherson, trapezi e molle elicoidali e ammortizzatori idraulici, retrotreno ad assale rigido con tiranti a parallelogramma di Watt, barra Panhard, molle elicoidali e ammortizzatori idraulici.
  • dimensioni: lunghezza 3,89 m, larghezza, 1,59 m, peso 860 kg
  • prestazioni: velocità max oltre 150 km/h
  • consumo: a 80 km/h 6,2 litri/100 km, a 100 km/h 7,4 litri x 100 km, a 120 km/h 9,3 litri/100 km, a 140 km/h 11,8 litri/100km
  • pneumatici: 145 SR 13
  • serbatoio: 50 litri


Prezzo di listino nel 1972: 1.420.000 lire
Valutazione attuale: 2500 euro (ruoteclassiche Novembre 2014)



Hanno Parlato Di Lei:
Quattroruote Dicembre 1972 (prova su strada)

Curiosità:
Meccanicamente e stilisticamente l'Alfasud è una vettura riuscita e innovativa rispetto alla sua concorrenza, nonostante tutto il successo fu buono, la vettura piaceva e aveva un buon comportamento stradale, ma purtroppo numerosi problemi legati alla produzione e alla scarsa qualità dei materiali impiegati, ne hanno rallentato la diffusione.
La carrozzeria dell'Alfasud aveva seri problemi di durata nel tempo, la ruggine aggrediva già dopo pochi mesi i parafanghi anteriori e gli archi interni delle ruote, persino i pannelli centrali, la qualità costruttiva della vettura non era adeguata al prezzo.
Gli Alfisti, inoltre non gradivano la trazione anteriore, la mancanza del servofreno e del contagiri.

Alfa Romeo Giulietta Sprint Seconda Serie 1959

La Storia:


E' il primo restyling significativo della Giulietta Sprint, la nuova vettura viene presentata all'Autodromo di Monza assieme alla 2000 Berlina il 24 Giugno del 1958, è la Giulietta Sprint Versione 1959, le modifiche estetiche sono opera di Giugiaro in collaborazione con la carrozzeria Bertone. L'aspetto esterire della nuova Giulietta Sprint rimane comunque invariato, il restyling riguarda particolari e non la forma della carrozzeria.


La Tecnica:


Le modifiche riguardano particolari della carrozzeria, la scocca e anche la meccanica, vengono modificate le prese d'aria anteriori, maggiorati i fanali anteriori, modificati i fanali posteriori ai quali viene aggiunta la luce di retromarcia, sotto ai quali viene aggiunto un catarinfrangente, vengono applicati i ripetitori di direzione laterali, modifiche anche alle luci della targa e al portatarga.

La scocca subisce un mutamento notevole, in quanto dal 1960 la Giulietta Sprint non viene più prodotta artigianalmente, ma stampata assemblata e saldata nel nuovo stabilimento industriale di Bertone, si passa quindi alla produzione in serie e in grandi numeri.

Il motore viene rinnovato e rinforzato, le modifiche riguardano la distribuzione e l'irrobustimento del monoblocco, modificati i selettori del cambio, ed eliminato il vapour lock dell'impianto di alimentazione.

Aumenta la velocità massima che passa a 170 km/h, per quanto riguarda la Giulietta Sprint Veloce questa beneficia delle stesse modifiche estetiche e meccaniche, ha un motore da 90 CV che le consente una velocità max di 175 km/h.


Caratteristiche Tecniche:


  • Motore: cilindrata 1290 cc, alesaggio x corsa = 74 x 75 mm, potenza max 80 CV a 6300 giri/min, rapporto di compressione 8,5:1
  • Alimentazione: un carburatore a doppio corpo Solex 35 APAJ G
  • Corpo Vettura: Coupè 2 porte, 2+2 posti
  • Trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, cambio 4 rapporti a leva centrale, frizione monodisco a secco
  • Sospensioni: anteriori a ruote indipendenti e quadrilateri con bracci trasversali, posteriori a ponte rigido con triangolo superiore e puntoni longitudinali
  • Freni: idraulici a tamburo sulle 4 ruote
  • Dimensioni: lunghezza 3.98 m, larghezza 1.54 m, altezza 1,348 m, peso a vuoto 935 kg
  • Prestazioni: velocità max 170 km/h
  • Consumo: 8,8 litri/100 km
  • Pneumatici: 155 - 15

Valutazione Attuale: 18.000 euro (Ruoteclassiche Dicembre 2008)

Hanno Parlato Di lei:

Ruoteclassiche Marzo 2004: Dossier Giulietta Sprint


Fiat 850 T Furgone Elettrico 1977

Al Salone Internazionale della Tecnica del 1976 la Fiat in collaborazione con l'Enel ha presentato un furgone Fiat 850 T a propulsione elettrica.
Il furgone è stato realizzato nel Centro Ricerche Fiat per conto dell'Enel (ente nazionale energia elettrica) e le caratteristiche tecnico-funzionali di questo furgone sono state definite in base alle esigenze Enel per i propri servizi di manutenzione e interventi di riparazione di impianti nelle aree urbane.

Il Furgone 850 T monta un motore elettrico Fiat a corrente continua da 14 KW e 144 Volt (12 batterie da 12 Volt cadauna collocate sotto al piano di carico) ha un impianto di frenatura elettrico con recupero dell'enegia, il motore è raffreddato da ventola elettrica.

Il furgone elettrico Fiat 850 T pesa 1417 Kg, ha 370 Kg di portata utile, raggiunge una velocità max di 60 km/h, può superare pendenze del 19%, la sua autonomia varia tra 55 - 80 Km a seconda del tipo di percorso effettuato.

lunedì 29 dicembre 2008

Alfa Romeo Alfasud Sprint 1977










Alfasud Sprint 1977



La Storia:


Presentata nel 1977 l'Alfasud Sprint rappresenta l'esempio di come si può costruire una vettura coupè sulla meccanica della versione berlina. L'Alfasud Sprint viene lanciata in un momento difficile del mercato automobilistico italiano, ma le sportive sono ancora gradite, questa è una coupè familiare-sportiva dalle prestazioni elevate che può trasportare anche 4 persone.

La Tecnica:


Non è cambiato molto rispetto all'Alfasud berlina, la meccanica è la stessa, la cilindrata viene portata a 1,3 litri maggiorando la corsa, vengono montati nuovi collettori di aspirazione e un carburatore a doppio corpo. Il motore è un boxer a 4 cilindri, 1286 cc con una potenza di 76 CV DIN che fanno raggiungere la velocità massima di oltre 165 km/h, un ottimo risultato per una 1300.

Il motore dell'Alfasud Sprint è brillante e silenzioso, la sua potenza è disponibile soprattutto ad alti regimi (oltre 4000 giri/min), brillante l'accelerazione, ripresa non eccezionale proprio a causa della mancanza di potenza ai bassi regimi, infatti l'Alfasud sprint stenta a riprendere in quinta marcia dalle basse velocità.

Il cambio è preciso rapido e silenzioso, buona la frizione, sterzo leggero e preciso, freni sicuri anche alle alte velocità, ma tendono a perdere efficienza con il surriscaldamento.

La trasmissione rimane invariata e cosi pure le sospensioni anteriori e posteriori, idem per l'impianto frenante. Viene abbassato il baricentro di 3 cm e arretrato di 8.
La tenuta di strada dell'Alfasud Sprint è ottima sull'asciutto, su fondo bagnato invece tende ad allargare le curve, inoltre risente dell'acquaplaning, un guidatore poco esperto potrebbe trovarsi in difficoltà a velocità elevate con fondo bagnato.

Buoni anche i consumi dell'Alfasud Sprint che risultano migliorati di un buon 10% rispetto l'Alfasud Berlina.


Caratteristiche Tecniche:


  • motore: boxer a 4 cilindri contrapposti 1286 cc, alesaggio x corsa = 80x64 mm, rapporto di compressione 9:1
  • potenza max: 76 CV DIN a 6000 giri/min
  • coppia max 10,5 mkg DIN a 3500 giri/min
  • Alimentazione: un carburatore doppio corpo Weber 32 DIR 61
  • trasmissione: motore anteriore longitudinale, trazione anteriore, cambio a 5 rapporti tutti sincronizzati, comando a leva centrale, frizione monodisco a secco a comando idraulico
  • freni: idraulici a pedale, a disco sulle 4 ruote con servofreno, modulatore di sforzo e doppio circuito frenante
  • carrozzeria: Coupè 2 porte 4 posti, scocca autoportante in acciaio, avantreno a ruote indipendenti Mc Pherson, trapezi e molle elicoidali e ammortizzatori idraulici, retrotreno ad assale rigido con tiranti a parallelogramma di Watt, barra Panhard, molle elicoidali e ammotizzatori idraulici.
  • dimensioni: lunghezza 4,02 m, larghezza, 1,61 m, peso 890 kg
  • prestazioni: velocità max quasi 170 km/h
  • consumo: a 80 km/h 5,9 litri/100 km, a 100 km/h 6,9 litri x 100 km, a 120 km/h 8,5 litri/100 km, a 140 km/h 10,7 litri/100km
  • pneumatici: 165/70 SR 13
  • serbatoio: 50 litri

Prezzo di listino nel 1977: 5.611.000 lire

Valutazione attuale: 2000 euro (ruoteclassiche dicembre 2008)


Hanno Parlato Di Lei:

Quattroruote Gennaio 1977

Quattroruote Maggio 1980 (prova su strada)


Curiosità:

Presentata in un periodo difficile per le vetture sportive, l'Alfasud Sprint non riscontrò un grande successo da parte del pubblico anche a causa del prezzo elevato e della mediocre qualità delle finiture e dei materiali utilizzati.

Sono pochi gli esemplari sopravvissuti fino a oggi di Alfasud Sprint, il tempo e la ruggine hanno fatto si che una buona parte di essi finissero prematuramente nelle presse dei demolitori.





Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce 1956

La Storia:


A due anni dalla presentazione della Giulietta Sprint, arriva la Sprint Veloce, presentata al Salone di Torino del 1956 è la versione studiata apposta per le corse.

Infatti visti gli scarsi risultati ottenuti alla Mille Miglia del 1955 e viste le numerose richieste da parte dei clienti, la casa milanese prepara la Giulietta Sprint Veloce, un modello più potente della precedente, alleggerita nel peso e con un motore più performante.



La Tecnica:


Rispetto al modello precedente, le uniche differenze estetiche consistono nelle scritte identificative, nei vetri laterali scorrevoli e nel lunotto in Perspex, le parti mobili, decorative e i paraurti sono in alluminio per ridurre il peso.

L'abitacolo è ancora più spartano di quello della Giulietta Sprint, viene tolto il cassetto portaoggetti, il rivestimento delle portiere, semplificati i sedili, il devioluci è a pedale, con tutta questa opera di alleggerimento si guadagnano oltre 70 Kg, il comando cambio è al volante oppure a leva centrale a richiesta dal 1957.



La potenza del motore della Giulietta sprint Veloce viene portata da 65 a 80 CV aumentando il rapporto di compressione, modificando la fasatura degli alberi a camme, nuovi collettori di aspirazione e carburatori a doppio corpo, inoltre viene aggiunta una pompa elettrica per la benzina, la velocità massima arriva a 170 km/h con una buona ripresa.



L'unico neo rimasto sono i freni a tamburo della precedente Giulietta Sprint.

Viene modificato l'assetto per migliorare la tenuta di strada con ammortizzaturi più rigidi, viene ridotto il coricamento in curva.


Caratteristiche Tecniche:


  • Motore: cilindrata 1290 cc, alesaggio x corsa = 74 x 75 mm, potenza max 80 CV a 6500 giri/min, rapporto di compressione 8,5:1
  • Alimentazione: un carburatore a doppio corpo Weber 40 DCOE3
  • Corpo Vettura: Coupè 2 porte, 2+2 posti
  • Trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, cambio al volante a 4 rapporti (dal 1957 a leva centrale a richiesta), frizione monodisco a secco
  • Sospensioni: anteriori a ruote indipendenti e quadrilateri con bracci trasversali, posteriori a ponte rigido con triangolo superiore e puntoni longitudinali
  • Freni: idraulici a tamburo sulle 4 ruote
  • Dimensioni: lunghezza 3.98 m, larghezza 1.54 m, altezza 1,32 m, peso a vuoto 780 kg
  • Prestazioni: velocità max 170 km/h
  • Consumo: 10,4 litri/100 km
  • Pneumatici: 155 - 15

Prezzo di listino nel 1954: 2.225.000 lire
Valutazione Attuale: 20.000 euro (Ruoteclassiche Dicembre 2008)

Hanno Parlato Di lei:

Quattroruote Luglio 1957: Prova Della Giulietta Sprint

Ruoteclassiche Marzo 2004: Dossier Giulietta Sprint 1954

martedì 9 dicembre 2008

Alfa Romeo Giulietta Sprint Prima Serie 1954

La Storia:


Il debutto ufficiale avviene al salone di Torino il 9 Aprile 1954, ma la vera produzione della Giulietta Sprint inizierà nel 1955, infatti durante il primo anno ne vengono prodotti solamente 12 esemplari.

Il successo è notevole, nessuno si aspettava una vettura così innovativa, e in breve tempo i concessionari della casa milanese vengono presi d'assalto con numerosi ordini.
Solo durante il primo giorno di salone, vengono raccolte oltre 500 prenotazioni.

L'Italia si trova nel periodo del boom economico e della motorizzazione di massa, ma la casa milanese ha ancora una scarsa capacità produttiva, le sue vetture sono per lo più di produzione artigianale, e le scocche della Giulietta Sprint verranno prodotte in serie nel nuovo stabilimento della carrozzeria Bertone solo dal 1960.

Fino ad allora la carrozzeria della Giulietta Sprint viene realizzata a mano da abili artigiani battilastra su telai di legno.


La Tecnica:


La linea della Giulietta Sprint ricorda quella della 1900, soprattutto nel frontale, appare molto compatta e aerodinamica, con un'estetica piacevole, una linea tipicamente italiana.

La carrozzeria è coupè 2 porte 2+2 posti a sedere, internamente è piuttosto spartana, con il cruscotto rivestito di lamiera con strumentazione Veglia comprendente tachimetro, contachilometri, contagiri, indicatori di pressione e temperatura olio, temperatura acqua, livello benzina.

Il motore è un bialbero con 4 cilindri in linea da 1290 cc, realizzato in alluminio, distribuzione a doppio albero a camme in testa, albero motore su 5 supporti.
Cambio Borg Warner a 4 rapporti con comando al volante fino al 1957, poi a richiesta senza supplemento di prezzo con comando a leva centrale.

La Giulietta Sprint non è una vettura molto curata nei particolari, anche il confort di guida è criticabile, Quattroruote la definì piuttosto spartana negli allestimenti, ma ricordiamo che si tratta di una sportiva degli anni '50, e se le finiture lasciano a desiderare, le prestazioni e le qualità meccaniche sono tutt'altra musica.

Infatti la Giulietta Sprint riesce a raggiungere i 160 km/h con una discreta ripresa, una buona tenuta di strada e consumi limitati, valori difficilmente riscontrabili nelle vetture concorrenti.
L'impianto di frenatura è a 4 tamburi che danno ottimi risultati. Il comportamento su strada è come quello della 1900, tende a coricarsi notevolmente in curva, ma la tenuta è buona.

Caratteristiche Tecniche:


  • Motore: cilindrata 1290 cc, alesaggio x corsa = 74 x 75 mm, potenza max 65 CV a 6000 giri/min, rapporto di compressione 8:1
  • Alimentazione: un carburatore a doppio corpo Solex 35 APAJ G
  • Trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, cambio a 4 rapporti con frizione monodisco a secco
  • Sospensioni: anteriori a ruote indipendenti e quadrilateri con bracci trasversali, posteriori a ponte rigido con triangolo superiore e puntoni longitudinali
  • Freni: idraulici a tamburo sulle 4 ruote
  • Dimensioni: lunghezza 3.98 m, larghezza 1.54 m, altezza 1,32 m, peso a vuoto 850 kg
  • Prestazioni: velocità max 165 km/h
  • Consumo: 9 litri/100 km
  • Pneumatici: 155 - 15
  • Accessori a richiesta: cruscotto in finta pelle nera oppure in tinta con la selleria, set di valige da viaggio, divanetto posteriore, fari di profondità, volante a 3 razze, deflettori, cerchi con anelli cromati, radio, trombe bitonali, interno in pelle, pelle-panno, o finta pelle, anche in bicolore

Prezzo di listino nel 1954: 1.755.000 lire
Valutazione Attuale: 20.000 euro (Ruoteclassiche Dicembre 2008)

Hanno Parlato Di lei:

Quattroruote Luglio 1957: Prova Della Giulietta Sprint

Ruoteclassiche Marzo 2004: Dossier Giulietta Sprint 1954

"Milano Classic Motors" Mostra Auto d'Epoca, Veicoli da Collezione

Nei giorni 7 - 8 Febbraio 2009 presso il centro polifunzionale di Malpensa Fiere a Busto Arsizio (VA) si svolgerà "Milano Classic Motors", una mostra di auto d'epoca e veicoli da collezione, in un'area dedicata di 25.000 mq, e oltre 700 espositori.

"Milano Classic Motors" è un appuntamento importante per tutti gli appassionati del settore, oltre che un'esposizione di veicoli da collezione, sarà possibile scambiare, vendere, acquistare auto, moto, cicli d'epoca, ricambi e accessori per i medesimi, materiale cartaceo, manuali di uso e manutenzione, riviste d'epoca e quant'altro possa riguardare il mondo del collezionismo di veicoli del passato.

Saranno presenti carrozzieri, ricambisti, restauratori, appassionati, inoltre le varie riviste del settore come Ruoteclassiche, Auto d'Epoca, Motostoriche,... saranno presenti alla manifestazione con un loro stand.

Non Mancate.

Per saperne di più: http://www.milanoclassicmotors.it/

sabato 6 dicembre 2008

Alfa Romeo Giulietta Sprint 1954 - 1965, La Storia di Un Mito








A. R Giulietta Sprint


La Giulietta Sprint rappresenta uno di quei pochi casi nella storia dell'automobile italiana in cui la versione coupè viene presentata prima della berlina, infatti in questo caso si anticipa di un anno l'uscita della Giulietta Ti.

Il motivo per cui l'Alfa Romeo prese questa decisione era puramente tecnico, la casa milanese non era ancora in grado di sostenere la produzione in grandi numeri di una berlina a 4 porte, quindi nell'attesa di realizzare le strutture industriali necessarie, decide di lanciare un prodotto di nicchia, una sportiva di qualità da proporre al pubblico in serie limitata con una produzione per lo più artigianale, nasce così il progetto Giulietta.

Il progetto della Giulietta Sprint risale all'inizio degli anni '50, i vertici dell'azienda avevano in mente di realizzare una vettura con caratteristiche simili a quelle della 1900, ma in in scala ridotta, con un motore di 1300 cc, stesse qualità sportive e tecnologiche, ma una vettura più economica e adatta alle esigenze di mercato.

All'inizio la Giulietta Sprint era costruita quasi interamente a mano da abili artigiani battilastra, presso il reparto carrozzerie speciali, viene disegnata dalla matita di Scaglione, poi rivisitata da Bertone, la sua presentazione al Salone di Torino risale al 9 Aprile del 1954.

La vettura ebbe un successo tale da indurre la casa milanese a pensare ad una realizzazione in grandi numeri della Giulietta Sprint.

L'idea di partenza era quella di realizzare solo qualche centinaio di esemplari, in una produzione artigianale limitata, ma visto il successo riscontrato, la carrozzeria Bertone incaricata alla produzione delle scocche, avvia la costruzione di un nuovo stabilimento, ma la produzione in serie della Giulietta Sprint partirà solo dalla metà del 1960.

Prima di quella data tutte le scocche della Giulietta erano battute a mano su modelli di legno.
La Giulietta segnò la svolta nella produzione industriale Alfa Romeo, era una vettura economica ma innovativa, quindi molto apprezzata dal pubblico, e soprattutto nelle competizioni sportive.

La Giulietta viene prodotta dal 1954 al 1965 in 5 serie con differenze estetiche poco significative, ma con notevoli modifiche meccaniche mirate al miglioramento delle prestazioni e della qualità della vettura, ecco in sintesi le 5 vetture prodotte nell'arco di un decennio:


Giulietta Sprint 1954
E' la prima serie, debutta a Torino il 9 Aprile 1954

Giulietta Sprint Veloce 1956
A parte le scritte identificative non ci sono modifiche importanti.

Giulietta Sprint 2° Serie 1959
Cambiano le prese d'aria anteriori, vengono maggiorati i fanali, applicati gli indicatori laterali di direzione, modificata la fanaleria posteriore.

Giulia 1600 Sprint 1962
Con l'arrivo della nuova Giulia viene cambiato il nome ma la carrozzeria rimane identica alla serie precedente, viene montato il motore 1600 della Giulia.

1300 Sprint 1964
Stesso allestimento della 1600 ma con motore 1300, versione realizzata per terminare il residuo di scocche di fine produzione.


Nei prossimi articoli parlerò in maniera più dettagliata di tutte le 5 versioni.

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Eventi

  • 7-8 Febbraio 2009 "Milano Classic Motors"
  • 15-16 Novembre Salone del Modellismo Presso Padova Fiere
  • 8-12 Dicembre 2008 Fiera Ricambi Auto Moto d'Epoca a Ferrara