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Alfa Romeo Alfetta 2000 |
La Storia:
L'Alfetta 2000 è stata presentata al Salone dell'Automobile di Ginevra del 1977, sostituiva L'
Alfa 2000 berlina, una vettura ormai superata sia di meccanica che di carrozzeria.
L'Alfetta 2000 a parte qualche difetto nelle finiture, è stata definita all'epoca come una delle migliori 2 litri europee, sorella maggiore dell'
Alfetta 1800, andava a colmare il segmento di vetture di cilindrata medio - alta, la classe 2000 era poco apprezzata nel mercato italiano, ma molto importante in quello europeo.
Sulla nuova Alfetta 2000 non sono stati fatti cambiamenti sostanziali rispetto all'Alfetta 1800, il motore era quello dell'Alfa 2000, l'Alfa Romeo cercò di rinnovare carrozzeria e interni, eliminare difetti, migliorare abitabilità, confort di marcia e funzionalità delle varie componenti interne e meccaniche, in particolare sono stati migliorati lo spazio a disposizione, i sedili, la plancia, l'impianto di climatizzazione.
Notevole miglioramento delle finiture rispetto alla 1800 ma ancora non all'altezza delle ottime qualità meccaniche, l'Alfa Romeo stentava ancora ad allinearsi alla concorrenza.
La tecnica:
L' impostazione tecnica dell'Alfetta 2000 rimaneva quella classica, ovvero motore anteriore, trazione posteriore, il motore due litri derivava direttamente dall' Alfa 2000 berlina del 1971, un corsa lunga da 1962 cc e 122 CV DIN, quattro cilindri in linea, doppio albero a camme in testa, 2 carburatori a doppio corpo.
La struttura meccanica dell'Alfetta 2000 era identica alla 1800, trazione posteriore, retrotreno a ponte de Dion, parallelogramma di Watt, cambio in blocco al differenziale, dischi freno posteriori all'uscita dei semiassi, sospensioni anteriori a bracci oscillanti e barre di torsione longitudinali integrate da una barra antirollio, la taratura delle sospenzioni dell'Alfetta 2000 era più morbida di quella della 1800.
Impianto frenante a 4 dischi a doppio circuito con servofreno e limitatore di frenata al retrotreno, sterzo a cremagliera.
Dal punto di vista estetico la linea della carrozzeria dell'Alfetta 2000 rimaneva invariata, ma il nuovo modello si distingueva dal precedente per il frontale ridisegnato e più lungo di 10 centimetri, con 2 nuovi proiettori rettangolari in luogo dei 4 rotondi, nuovo il paraurti, cambiava l'incernieratura del cofano non più controvento.
Altri particolari modificati con L'Alfetta 2000 erano i cerchioni delle ruore, le maniglie delle porte, scomparivano i deflettori, maggiorata la griglia di espulsione dell'aria dall'abitacolo, modifiche che non cambiavano la linea dell'Alfetta anche se la nuova 2000 era stata definita "meno personale" meno sportiva e grintosa della 1800.
Nuovi i gruppi ottici, e il paraurti al posteriore.
L'abitacolo dell'Alfetta 2000 è stato completamente rinnovato, sia nella plancia che nell'arredamento, che confermava il desiderio dell'Alfa Romeo di migliorare confort e finiture per allinearsi alla concorrenza.
L'Alfetta 2000 era più spaziosa, i sedili sono stati ridisegnati e modificati, si stava comodi in 4, il quinto passeggero stava scomodo causa del tunnel della trasmissione, ottimo il posto di guida grazie al volante regolabile in altezza che garantiva ottimi assetti di guida.
La plancia dell'Alfetta 2000 è stata completamente ridisegnata, alcuni particolari però non erano all'altezza della classe della vettura, il volante copriva parte della strumentazione, eccellente la dotazione di serie della strumentazione.
Le finiture dell'Alfetta 2000 non erano ancora all'altezza della sua categoria, anche se risultavano notevolmente migliorate rispetto alle precedenti Alfa Romeo che lasciavano molto a desiderare.
L'abitacolo della nuova 2000 era più accogliente grazie all'uso di stoffe e panno di qualità nei rivestimenti, alla moquette per il pavimento.
Troppa plastica rigida per il cruscotto, profilatura dei sedili e plancia non adeguate alla classe della vettura, insomma per quanto riguardava le finiture la concorrenza riusciva a fare di meglio.
L'Alfetta 2000 offriva prestazioni elevate, velocità massima di quasi 185 km/h, ripresa e accelerazione di buon livello, le modifiche alle sospensioni alcune migliorie meccaniche hanno determinato un miglioramento della guidabilità e del confort di marcia, il motore era elastico e riprendeva senza fatica dai bassi regimi, pochi motori della classe 2 litri potevano competere con quello dell'Alfetta in termini di prestazioni e di affidabilità.
Il cambio dell'Alfetta 2000 presentava problemi di manovrabilità e rumorosità a causa della lunghezza dei leveraggi e dei giochi, la prima aveva difficoltà di inserimento, la corsa della leva era troppo lunga imprecisa e legnosa, rumorosità dei leveraggi con motore al minimo.
Il nuovo assetto delle sospensioni e le qualità dello sterzo garantivano all'Alfetta 2000 un' ottima tenuta di strada, il comportamento in curva era neutro con sovrasterzo finale, un comportamento sicuro ad ogni velocità, la sicurezza alla guida dell'Alfetta 2000 era difficilmente percepibile su altre vetture della stessa categoria, la tenuta di strada era ottima su asciutto e bagnato, discreta sullo sconnesso.
Il consumo dell'Alfetta 2000 era contenuto se non si esagerava con l'acceleratore, ma diventava elevato sfruttando la potenza del motore, guidando regolarmente si potevano percorrere 10 chilometri con un litro di carburante, spingendo di più non si stentava a scendere a 7 - 8 chilometri con un litro.
Caratteristiche tecniche:
- motore: bialbero 1962 cc, alesaggio x corsa = 84 x 88,5 mm
- potenza max: 122 CV DIN a 5300 giri/min
- coppia max 17,9 mkg DIN a 4000 giri/min
- alimentazione: 2 carburatori a doppio corpo Dell'Orto DHLA 40 G
- trasmissione: motore anteriore trazione posteriore, cambio a 5 rapporti tutti sincronizzati in blocco con il differenziale,frizione monodisco a secco, retrotreno a ponte de Dion con parallelogramma di Watt
- freni: idraulici a disco sulle 4 ruote con limitatore al retrotreno e servofreno, dischi posteriori all'uscita del differenziale
- carrozzeria: berlina 4 porte 5 posti, scocca autoportante in acciaio
- dimensioni: lunghezza 4,38 m, larghezza, 1,64 m, altezza 1,36 m, peso 1140 kg in ordine di marcia.
- prestazioni: velocità max 185 km/h
- consumo: medio 10,1 litri x 100 km
- pneumatici: 165 HR 14
- serbatoio: 49 litri
- accessori a richiesta: vernice metallizzata, cerchi in lega, condizionatore d'aria
Costo della vettura nel 1977: 7.882.000 lire
Valutazione attuale: 4500 euro (ruoteclassiche ottobre 2013)
Hanno parlato di lei:
- quattroruote gennaio 1977 n°253 autonotizie
- quattroruote giugno 1977 prova su strada
- ruoteclassiche n°219 marzo 2007